Non cerco di immaginare un Dio; mi basta guardare con stupore e ammirazione la struttura del mondo, per quanto essa si lascia cogliere dai nostri sensi inadeguati
Frase molto bella. Personalmente tuttavia ritengo che non dobbiamo solo affidarci ai sensi, ma dobbiamo riuscire a mettere in moto l'intero meccanismo di empiricità e spirito, tutti gli strumenti di cui siamo in possesso, per avere una visione completa e meravigliosa di ciò che ci circonda.
Einstein non rinuncia s Dio, ma sa che si tratta di una dimensione per noi inarrivabile. Si può credere che ci sia, ma non pretebdere di affermare che è fatto in un certo modo e desidera certe cose etc..
Il Maestro denuncia la poca sensibilità della maggior parte degli uomini e la grande creazione che può emanare questo mondo, se solo, appunto, gli uomini sapessero, forse potessero, vedere.
già i nostri sensi... assolutamente carenti, insufficienti, non proporzionati ah bè
il 04/03/2011 15:34
bello e condivido tranne l'ultima parola che secondo me da un punto di vista sia teologico che logico è sbagliata. Teologico perchè siamo immagine e somiglianza di Dio quindi al massimo siamo imperfetti ma non inadeguati. Logico perchè definire una cosa inadeguata presuppone la consapevolezza di ciò che è adeguato ma se è il soggetto ad essere inadeguato come fa a compararsi con ciò che non gli è dato di sapere? Può sembrare un approccio umile ma in fondo ha della presunzione definire i nostri sensi inadeguati.
Carissimo Einstein, non sarebbe meglio lasciare perdere!? Cmq un frase da riflettere!
"La differenza fra credere e non credere in una forza o energia impersonale chiamata Dio, o Creatore dell'Universo, o Complessità Suprema, come preferisci, è la stessa differenza tra password e PIN: cioè, nessuna! Entrambi necessitano di una conferma personale e inequivocabile per essere autenticati." ~Jean-Paul Malfatti