ricordo alcune interviste televisive di questa grande testimone dei nostri tempi. Che il cielo probabilmente l'ha accolta, per tanta sofferenza passata in vita, e già quasi, per i tempi, è dimenticata!
meravigliosa frase... ognuno di noi trova le parole delle proprie poesie intingendoli nell'universo...
il 06/08/2011 21:46
sicuramente la frase è di effetto... adoro ADA... ma il calamaio nn era il contenitore dell'inchiostro?... semmai intinge la penna (intesa come accessorio per il calamaio)
Quest'azione del trovare i propri versi, intingendo il calamaio nel cielo, non la ritengo un'autocelebrazione - come ho letto nei commenti precedenti - del poeta "folle". Le parole, al poeta, da qualche parte giungono; e perché non può essere il cielo a consegnarle? Vogliamo davvero credere che soltanto da noi la poesia sgorga?
Ho appena pubblicato una piccola riflessione, che certo non sfida il tempo ma ha una buona attinenza con il particolare momento. Te lo dico perché tu ne sei l'ispiratore, o Vaj. Vaj a leggerla, è più breve di una partita a tresette.
Se io amassi circondarmi di complimenti, non starei qui a bazzicare i confini della logica, più di là che di qua, nel tentativo di aprirti al dubbio di essere ermeticamente chiuso.
il 18/03/2010 09:42
L'ultima cosa che un poeta o una poetessa dovrebbe scrivere è: "Quanto sono bravo/brava!"
Tu puoi solo accostarti a coloro che, come te, amano circondarsi di complimenti. La poesia è altro dalle autocelebrazioni che nascono dalla follia, ma non certo da quella che santifica...
'Fare superbo e classista che allontana dalla sensibilità poetica'. Io vado a rileggere il tuo commento anziché il mio, perché ancora non riesco a convincermi di quante idiozie sia possibile concentrare in poche parole. Non c'è capacità di argomentazione che produca quello che può la lettura, in un istante, della tua frase. Un totale rigetto, per chi si sia accostato ad Alda Merini.
La poesia può essere anche una partita a tresette, mio povero Vaj, di cui la tua pseudo-filosofia, truccata da pensiero articolato ed oscuro alla massa, non ti ha insegnato a giocare decentemente che il volo-d'asso-solo, un assolo che ha successo solo con gli sprovveduti e gli sfortunati.
I tuoi insulti ad Alda Merini (insulti, non giudizi) emergono dal puzzo dei tuoi princìpi di santone ed aspirante capo-setta. Questo sarà forse un pensiero poco articolato, ma mi sembra abbastanza chiaro. Persino per te, o Vaj...
il 17/03/2010 19:57
Per chiuderla qui ti esorto a rileggere ciò che hai commentato, ricordandoti che in questo sito dovrebbero pubblicare persone che sono in grado di esprimere pensieri compiuti, articolati e chiari, non chi, come te, è semi-analfabeta e incapace di organizzarsi, almeno in minima misura, la propria zoppicante e priva di stile, discorsività.
il 17/03/2010 19:18
La memoria non si può offendere perché si esprime un parere motivato. La si offende quando si nega che sia avvenuto un fatto, non quando si dice di ritenere quel fatto privo del valore che gli viene attribuito da una massa di incompetenti o da chi ha interessi diversi da quelli ai quali si dovrebbe rivolgere l'arte che non deve stornare l'attenzione dalle realtà essenziali. Quando si discute attorno a una persona che è defunta non si deve considerare la sua morte come un elemento che fissa i confini di questo discutere, altrimenti non ci si può più esprimere senza irritare coloro che usano queste basse argomentazioni perché non hanno a loro disposizione argomenti inerenti all'ambito della discussione. Si sa che la poesia può incontrare il favore di alcuni e annoiare altri e che, per questo, il giudizio è implicitamente individuale. Io non ho messo in discussione la persona di Alsa Merini, ma soltanto il suo incessante poetare attorno a se stessa, con fare superbo e classista che allontana dalla sensibilità poetica. Non è accidentale che venga celebrata da coloro che detengono il potere mediatico, e dagli esperti della cultura superficiale e di facciata, quella che vaga tra cielo cuore e amore ed evita le problematiche importanti della vita e dell'interiorità spirituale.
Io non sono un "maestro" e non insegno nulla, ma discuto i frutti di quel "buon senso", malato dall'assenza di principi. Naturalmente tu nemmeno hai idea di cosa sia un principio, altrimenti da quello procederebbero le tue considerazioni le quali, invece, sono affidate esclusivamente agli insulti infantili. D'altronde che ci si può aspettare da chi confonde la poesia con una partita a tresette...
Hai offeso la memoria e il dolore di una persona, che è anche un grande poeta.
Hai alzato il dito come un bambino che non ha ancora imparato le lettere dell'alfabeto, per fare le pulci alla maestra. E continua, da adulto, a far le stesse pulci alla maestra morta.
La sfrontatezza è viscida perché sei sfrontato e ti chiami vaj-olio e quindi sei sfrontato e viscido e fai in modo che la qualità di viscido ben si addica allo sfrontato.
Io emotivo e istintivo, certo. Tu 'inquadri nei principi'. Principi di santone, dispensatore del viatico, Unto del Chissachì, unto. Viscido.
Il vomito che ti senti addosso è il tuo, riflesso su te stesso da uno schermo che dista un centimetro dalla tua bocca sporca e 1000 anni luce da Alda Merini.
il 17/03/2010 16:01
Per vedere il valore poetico della Merini è sufficiente analizzare il periodo declamato sopra: Un calamaio non si intinge da nessuna parte, semmai lo si immerge nello spazio aperto perché si riempia di cielo. È la penna che deve essere poi intinta in quel cielo che riempie il calamaio.
il 17/03/2010 15:55
La morte non traccia confini tra il vero e il falso, altrimenti assolverebbe chiunque. La sfrontatezza non è mai viscida, Nicola, ma espone alle sue responsabilità colui che non si nasconde nell'esprimere valori. Non perderò tempo in insulti inutili che darebbero importanza a chi conta poco perché non esprime principi accusando solo da un piano emotivo e istintivo. Quando giudico inquadro sempre nei principi che questo giudizio hanno determinato e, a differenza di te, non è sufficiente che tu mi stia antipatico per vomitarti addosso.
Il potere dei poeti è che ti possono rispondere anche da morti, perché mentre tu sei vivo giusto perché muovi le dita sulla tastiera, il poeta è vivo anche se ha esalato l'ultimo respiro. Il cattivo gusto è tutto tuo, o Vaj, come la tua viscida sfrontatezza di sbandierarlo.
il 17/03/2010 08:11
Ma per favore... come si fa a essere così pieni di sé e della propria insulsaggine? Tu Alda, piaci al potere, che ti osanna come poetessa geniale, solo perché non hai mai rotto le palle a nessuno sui mali del mondo e parli esclusivamente di quanto sei erotica e speciale dentro quelle tue perle fase che cercano di strozzarti e lo fai sotto all'unto della tua celebre testa vuota e di cattivo gusto.