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Immaginiamo che qualcuno, per esperienza propria o perché glielo fanno notare gli altri, riconosca un grave difetto del proprio carattere e se ne rammarichi, proponendosi con fermezza e sincerità di migliorarsi e di liberarsene: ciò nonostante, alla prima occasione, quel difetto avrà di nuovo libero corso. Nuovo pentimento, nuovo proposito, nuova ricaduta.

 


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9 commenti    

9 commenti:

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  • ELISA DURANTE il 24/08/2011 21:06
    È come per il fumo, è difficile smettere...
  • il 30/07/2011 06:06
    Le persone fondamentalmente, non cambiano, possiamo arrivare anche ad ammettere un nostro difetto, ma non ce ne potremmo mai liberare, perché fa parte del nostro carattere e noi inconsciamente non ce ne vogliamo liberare...
  • cristiano daniele il 30/03/2011 12:53
    il cuore di un uomo è un abisso. Possiamo ricacciare i nostri "modi" in fondo. Ma poi, inevitabilmente...
  • il 23/01/2011 12:20
    "chi nasce tondo non muore quadrato"... ma detto da Schopenhauer è tutta un'altra poesia
  • Francesca La Torre il 14/09/2010 15:06
    Condivido pienamente, il nostro carattere e' paragonabile al colore degli occhi, difficilmente riusciamo a cambiarlo.
  • il 18/08/2010 19:37
    Un'affermazione che lega molto alla propria auto-osservazione. Principi di consapevolezza di se.
  • Maddalena Gatto il 16/06/2010 16:46
    Chissà quante volte sarà accaduto proprio a te
  • il 09/03/2010 10:55
    L'uomo ha il diritto di contraddirsi o di riproporre i propri difetti, che spesso vengono definiti tali solo dagli altri, che chiamano difetti quelli che spesso sono dei valori o delle caratteristiche peculiari dell'individuo.
  • il 08/03/2010 16:17
    La nostra ragione è meno potente della nostra natura.