vi è un senso di profonda amarezza nell'uomo Pavese, deluso dal mondo che lo circonda, tanto da farlo ripiegare su se stesso, fiducioso solo dell'immagine che gli rimanda lo specchio: una crudele confessione che prelude al suicidio
vi è un senso di profonda amarezza nell'uomo Pavese, deluso dal mondo che lo circonda, tanto da farlo ripiegare su se stesso, fiducioso solo dell'immagine che gli rimanda lo specchio. Una crudele confessione che prelude al suicidio.
vi è un senso di profonda amarezza nell'uomo Pavese, deluso dal mondo che lo circonda, tanto da farlo ripiegare su se stesso, fiducioso solo dell'immagine riflessa dallo specchio; è una crudele confessione che prelude al suicidio.
l'amara confessione dell'uomo che si ritrae nel suo isolamento, sdegnoso del mondo esterno e fidandosi solo di se stesso.
il 26/05/2011 20:23
... e fissavo il terrore riflesso dei suoi occhi. Nel tentativo di tranquillizzarlo le sue palpebre sbattevano forsennate. Poi bussarono e mi disse statico "Vai ad aprire."
Adoro, adoro Pavese! Come vorrei scrivere come lui e provare l'intensità delle sue parole su di me... anche la solitudine, già di per sé tragica, diventa viva e terrificante nella sua bellezza...
Mi viene da pensare a quanta gente passa le serate non davanti allo specchio per farsi compagnia, ma davanti al televisore per farsi fare compagnia; e a quanta gente che vive da sola e arriva a parlare con i personaggi della TV. Anche quella è solitudine, forse meno appariscente e più sopportabile, ma sempre solitudine è.