Non si chiede libertà, ma qualche apparenza di libertà. È per questi simulacri che l'uomo si agita tanto, da sempre. Del resto, se la libertà è, com'è stato detto, solo una sensazione, che differenza c'è tra essere e credersi libero?
Vallo a dire agli schiavi e alle schiave, di ieri, dell'altroieri e del 3° millennio!
il 14/07/2011 21:32
Politicamente Berlusconi glielo vedo in questa frase.
Facendo un discorso apolitico di parte credo che l'Italia e gli Italiani non siano tanto sorpresi di vivere in un regime in cui loro decidono anche contro la nostra volontà.
Son sorpresi di aver ceduto ad un regime senza nulla in cambio.
La libertà non interessa se arrivi a fine mese... o almeno se sei onesto e non vuoi il pusher casa voti l'ordine e la disciplina come direbbe De André.
Qui non c'è nulla che sia ritornato per stare allo scambio libertà/sicurezza.
Può darsi che la libertà la si senta anche in una prigione. Questa e libertà di pensiero, dell'animo ma la libertà dell'essere come persona fisica dove la mettiamo?
Invece secondo me è assolutamente vero, non c'è alcuna differenza. Fintanto che qualcuno si crede libero, lo sarà. Nel momento in cui si scopre di non esserlo, è il saperlo che ci rende prigionieri. Vale per la libertà, ma anche per tante altre cose. In fondo viviamo prima di tutto nella nostra mente.