Mentre Benigni mi raccontava a che punto era con Pinocchio, io lo guardavo negli occhi e pensavo che quell'uomo dall'accento toscano tanto simile alla gente delle mie parti, con un po' di capelli in meno dall'ultima volta che ci eravamo visti, i soliti pantaloni senza piega, la camicia troppo larga e fuori dalle brache era il genio che il mondo ci invidiava