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Ogni essere vivente porta in sé una volontà di sperimentare, vivere, espandersi, affermarsi, dominare sugli altri. Tutti gli animali delimitano un proprio territorio e lottano per espanderlo e impedire agli estranei di entrarvi. Tutti i maschi cercano di accoppiarsi con tutte le femmine più belle e le femmine con i maschi più forti o più vistosi. Tutti inoltre lottano per affermare e vedere riconosciuta la propria superiorità, il proprio rango. Nietzsche, che per primo ha capito questa tendenza universale, l'ha chiamata volontà di potenza. Ciò che invece continua a contare, e sempre di più, è la volontà di potenza in se stessa, purché intesa nel suo senso più ampio, come energia vitale, volontà di creare, di realizzare, di superare gli altri. E questo in tutti i campi, nella scienza, nella musica, nel cinema, negli affari, nella politica. Dovunque il fattore decisivo resta questo slancio interiore che si presenta come irrequietezza, ambizione, curiosità, coraggio di sperimentare il nuovo, tenacia, voglia di riuscire. Lo si vede già nei bambini, negli adolescenti destinati al successo. Qualche volta si presenta come capacità specifica, come nei geni matematici o musicali precoci, ma spesso assume solo l'aspetto di una inquietudine evasiva, conturbante. Lo si vede negli uomini e nelle donne che riusciranno, che hanno tutti, indistintamente, una grande fede in se stessi, una caparbia volontà di realizzare la propria meta da cui nessuno riesce a distoglierli. Per cui cadono e si rialzano. E gli altri percepiscono la loro superiorità. Spesso li invidiano, li temono, cercano di fermarli, ma inutilmente

 


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5 commenti    

5 commenti:

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  • alessio lu il 30/10/2010 12:09
    Questi discorsi sono vecchi e superati, spero che qualcuno qui abbia sufficiente pensiero critico e logico da comprendere che si sta parlando di aria fritta, discorsi vuoti ed illusori.
    Non c'è meta che non sia partenza, l'importante non è arrivare, ma muoversi; qui si sta idolatrando come al solito la carota che il contadino in groppa al somaro fa penzolare davanti al muso della bestia con la canna da pesca per farlo camminare.
    Prendete la carota come orizzonte del vostro peregrinare piuttosto che come preda di cui non potete saziarvi.
  • Sam Briacatu il 30/10/2010 10:12
    Francesco Alberoni è il più grande pensatore italiano e uno dei pochi in grado di esprimere con estrema semplicità le sfaccettature del carattere umano. Lo ammiro da quando lessi il suo "L'ottimismo"
  • alessio lu il 16/09/2010 17:10
    Non sono d'accordo nè con Nietzsche nè con questo qui, in quanto dal punto di vista individuale questa volontà di potenza non è necessaria, è semplicemente un altro fenomeno parziale presente nell'individuo. Poi fare successo non vuol dire essere più felici di altri, quindi non vedo il senso di questo discorso in quanto ad utilità.
  • Valerio La Ferla il 21/06/2010 02:00
    Sono molto d'accordo. Secondo me molti hanno l'intelligenza giusta, ma pochi hanno la perseveranza necessaria per riuscire nei loro scopi...
  • Francesca La Torre il 08/06/2010 17:09
    Condivido in pieno, colui che e' in grado di camminare per la sua strada per un suo ideale senza farsi fermare da nessuno e' un essere che vale moltissimo e che ha pienamente compreso che questo e' il vero rispetto per la vita!