Essere uno col tutto, questa è la vita degli dei, è il cielo dell'uomo!
Solo quando le case e i templi sono ben morti, si arrischiano le fiere selvaggie nelle porte e per le strade
La dove c’è il pericolo, cresce anche ciò che ci salva.
Non piangete, se le cose migliori sfioriscono! Presto ringiovaniranno. Non affliggetevi, se la melodia del vostro cuore si spegne! Presto si trova una mano che la ridesta
Vi sarà una sola bellezza, e umanità e natura si fonderanno in una universale divinità
Chi soffre un male estremo il male gli si addice
Voi errate in alto, nella luce su molle suolo, geni beati! Splendenti aure divine vi sfioran lievi, come le dita dell'artista sfioran le sacre corde Sciolte dal fato, come il dormiente poppante respirano i celesti; pudico avvolto in boccio timido fiorisce eterno a lor lo spirito e gli occhi beati guardano in calma chiarezza eterna. Ma a noi è dato in nessun luogo posare; scompaion, cadono soffrendo gli uomini ciecamente di ora in ora, com'acqua da masso a masso lanciata senza mai fine, giù nell'ignoto
La seconda figlia della bellezza è la religione. Religione è amore della bellezza. Il saggio ama proprio lei, la infinita, che tutto abbraccia; il popolo ama i suoi figli, gli dei, che gli appaiono in varie fogge
Solo quando la giovinezza è passata, l'amiamo, e solo quando la giovinezza perduta ritorna, colma di beatitudine tutte le intimità dell'anima
L'albero secco e marcio non ha diritto di star dove sta: esso ruba luce e aria alla giovane vita, che sorge e matura per un mondo nuovo