@ salvo: L'essere uomo è una condizione e ogni condizione esistenziale è un mezzo che si deve dare degli obiettivi. Tu confondi il mezzo col fine, ed è una confondere inaccettabile, perché la strada di casa non è più importante della casa, né è la stessa cosa.
È tanto facile immaginare che il fine dell'imperfezione debba necessariamente essere la perfezione, e che questo sia l'obiettivo che l'umanità ha, che riesce difficile comprendere come si possa non saperlo. Nietzsche passa per essere stato un uomo intelligente, e questo lascia ancora più stupefatti quelli che l'intelligenza sanno cosa essa sia. Naturalmente la patente di persona intelligente gli è stata data da persone che sono ancora meno dotate di quanto lo fosse lui.
Questo confuso uomo ha immaginato che i suoi problemi fossero gli stessi dell'intera umanità, rifiutando di considerare le differenze individuali interiori ed esteriori. Nietzsche corrisponde all'archetipo dell'uomo dotato di un'intelligenza comune alla quale ha dato un valore talmente fuori misura da rimanerne abbagliato.
il 03/05/2013 19:32
Ma Nietzsche di quale obiettivo vaneggia?? Per me financo la morte è l'obiettivo cui tendere alla fine della vita. Quindi l'essere uomo già è un obiettivo di per se stesso.
Non è che all'umanità manchino obiettivi, manca a essa la capacità di guardarli davvero in faccia. Perchè gli obiettivi connessi alla felicità sono sempre i più impegnativi.