Il problema vero è che il mercato di oggi guarda assai più alla quantità che alla qualità della produzione, legato come è a un criterio puramente economicistico. Sarebbe meglio produrre quella quantità che non induca poi ad avere dei surplus da buttare, come avviene per esempio del latte le cui quote in esubero devono essere gettate via oppure della frutta e della verdura di cui intere cassette non vendute, ai mercati generali, vengono buttati via. Alla faccia del problema della fame nel terzo mondo.