Comunque, e mi spiace contraddire Orwell, la verità la si può vedere, più raramente comprendere nei suoi princìpi costitutivi, ma mai inventare né possedere. In tutti i casi il conoscerla non ostacola la creatività, anzi... la può favorire perché chi scrive conoscendo il vero conosce più di chi non sa cosa il vero sia.
Purtroppo è così, e mi vedo costretto a citare un esempio a casaccio... io, che conosco la verità, sto sulle balle persino al cane dei vicini che neppure sa leggere.
Si, la verità non è necessaria quando l'invenzione di un fatto è ricreazione. Si ricrea, quando qualcosa piace, avvince, appassiona. Allora si. Allora non si è sprecato inchiostro e tempo invano.
il 02/03/2010 10:43
Orwell ha erroneamente invertito il soggetto col suo complemento. Per lo scrittore conoscere la verità è la cosa più importante, ma non in funzione del rivelarla, bensì del viverla. Mi rifiuto di pensare che Orwell sia convinto che sarebbe meglio essere un fenomeno da baraccone solo allo scopo di essere letto.