Per certi versi tendo a concordare con Vaj.
Io, che per quasi una vita mi sono considerato ateo, confesso di aver cambiato idea.
Basterebbe pensare a Dio come un luogo della mente, per chi vuole dell'anima, che potremmo evitare di aspettare di morire per scoprire il gioco.
Inoltre questo ci permetterebbe di avere con la divinità un rapporto molto più diretto, consapevole, e di evitare quel modo ipocrita - soprattutto molto comodo - per mondare la coscienza dai peccati, che si chiama "confessione".
Eresia? E sia! Affronterò il rogo con animo sereno.
Un buon giocatore lo sa capire in anticipo. La morte non può chiarire all'intelligenza ciò che essa non ha potuto comprendere vivendo. Nessun defunto cambierebbe l'amore per la propria squadra di calcio solo perché l'Angelo nero glielo ha consigliato...