Non è stato tradotto male questo aforisma. È sua intenzione dire che i difetti nostri non ci disturbano come quando sono individuati negli altri. In tutti i casi la frase di Hesse è insensata perché implica che, sempre, si odia quello che si disconosce di sé.
Hesse è uno specialista delle cavolate. Io odio i razzisti perché non sono razzista, e detesto gli scrittori di stupidaggini, perché quando scrivo stupidaggini lo faccio mostrando di esserne cosciente.
Vale anche per l'antipatia "a pelle", più diffusa dell'odio!
il 23/06/2011 09:11
È molto difficile che io odi qualcuno, ma quando mi è capitato(raramente) è stato perchè quel qualcuno era il mio opposto e io non avrei voluto essere come lui!
il 18/10/2010 15:30
Questo aforisma va attentamente meditato. Qui si parla di odio. E l'odio (il vero odio) è cosa abbastanza rara, almeno per me. In tal caso Hesse può essere nel giusto. Se invece allude a un'antipatia il discorso è tutto diverso.
Dando per certo che quel "non" non c'entra niente, io mi chiedo: posso odiare una persona perchè ravviso in essa qualcosa che ho anch'io e che non ci piace? Al limite mi può stare antipatica, ma non la odio sicuramente.
L'odio è un sentimento molto forte che può essere scatenato solo dal subire un torto enorme.
E già... quel "non" va proprio tolto. E comunque è vero ciò ch eha detto Hesse.
il 05/06/2010 20:01
Si Cristina, la tua versione è esatta. ha ragione Maurizio... basta togliere un "non" allultima frase.
il 05/06/2010 18:59
Gli altri sono sempre il nostro specchio, vediamo in loro la nostra immagine riflessa, tutto ciò che negli altri non ci piace è ciò che non ci piace di noi stessi.
il 09/03/2010 21:29
Forse basta togliere il "non".
il 09/03/2010 21:28
Credo anch'io che l'aforisma è stato tradotto male, come hai giustamente commentato tu, Giacomo.
il 02/01/2010 14:50
Grande Hermann hesse... però credo che l'aforisma sia stato tradotto male. Infatti la seconda frase contraddice la prima... se una cosa ci appartiene e la odiamo come fa a non disturbarci?