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Sopra le nostre teste, a due millimetri, a un millimetro forse dalle tempie, venivano a vibrare uno dietro l'altro quei lunghi fili d'acciaio intriganti che tracciano i proiettili che cercano di ucciderti, nell'aria calda d'estate. Mai mi ero sentito così inutile come in mezzo a tutte quelle pallottole e le luci di quel sole. Una immensa, universale presa in giro.

 


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2 commenti    

2 commenti:

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  • il 16/02/2011 00:26
    Parole sante
  • il 11/03/2010 21:37
    L'assurdità della guerra.