Se la morte, signor mio, fosse come uno di quegli insetti strani, schifosi,
che qualcuno inopinatamente ci scopre addosso...
Lei passa per via; un altro passante, all'improvviso, lo ferma e, cauto,
con due dita protese le dice: «Scusi, permette? lei, egregio signore, ci ha la morte addosso ». E con quelle due dita protese, la piglia e butta via... Sarebbe magnifica! Ma la morte non è come uno di questi insetti schifosi. Tanti che passeggiano disinvolti e alieni, forse ce l'hanno addosso; nessuno la vede; ed essi pensano quieti e tranquilli a ciò che faranno domani e doman l'altro.