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il 03/09/2013 14:46
Ed anche qui questa frase mi ricorda Giordano Bruno. Sembra abbia sopportato le torture dell'Inquisizione senza lamentarsi. "Come i santi" avrebbe esclamato il papa del tempo sollevando le indignazioni dei frati domenicani inquisitori. Ma alcuni scrivono che non fu neppure torturato ma solo interrogato e non volendo abiurare alle sue dottrine fu bruciato vivo come eretico. Ma la storia la scrivono sempre gli altri e la verità viene sempre offuscata dal potere dominante. Ed il popolo è stato sempre dominato e senza strumenti per contestare la storia.
Il coraggio di chi nel dolore della delusione, nella malattia che ne corrode il corpo è assolutamente eroico, in tanti preferiscono abbandonare prima che la partita della vita sia finita ma è lo stesso coraggio di chi ogni giorno porta la sua sfida quotidiana per affermare la propria dignità.
Si deve aver coraggio anche a soffrire e si può soffrire ad agire
il 05/03/2010 11:20
È così solo a patto che non si soffra di non riuscire ad agire. Il "Non fare", quando è il frutto della contemplazione che è conoscenza dell'armonia universale, intesa nella sua totalità equilibrata che è conseguenza della somma dei disequilibri parziali, è sempre superiore all'azione, perché la può anche dirigere. In fondo, decidere di non agire è un modo di agire della pazienza consapevole. L'azione prima della conoscenza è vana agitazione. La superiorità della "Non azione" richiede necessariamente maggiore coraggio per poter essere realizzata.