... e così, dopo aver appeso al muro glorioso del cartaceo rifiuto anche questi auguri e complimenti, stetti un po' male, come sempre quando si tratta del principio di una ennesima fine di un ennesimo sogno. Ma ci si adatta a tutto, se si pazienta un poco e si lascia passare il tempo che occorre. C'è da premettere che non sempre il tutto è facilmente digeribile... ma c'è di peggio in natura.
... questa è una di quelle cose di cui sono sicura. Quando non so a che pensare, penso a questo, così mi addormento tranquilla.
Sono i dubbi che tolgono il sonno... quando ti giri nel letto e gli occhi rimangono aperti, è perché pensi a cose a cui non sai rispondere... cose che hanno sempre una doppia faccia... comunque le guardi... e cose che non sai come andranno a finire... né come sono cominciate... né perché, e se finiranno ecc...
Allora mi giro dall'altro lato, nel letto, poi di nuovo da quello di prima, poi a pancia in giù, poi a pancia in su... e anche capovolta, i piedi al posto della testa...
Se dopo tutte le manovre non succede niente... allora penso alle mie certezze : che il freddo non mi piace e che devo morire. E che devo ritentare.
... c'è qualche fondamento matematico al fatto che non c'è due senza tre?
Voglio dire... c'è una legge matematica che dopo due volte che ti succede una cosa, te la fa succedere anche la terza...?
E così, chiamando a raccolta tutte le mie riserve di tenacia dagli abissi di qualcosa che non so... ricominciai la mia rincorsa al mio pensiero smarrito e, forse, un po' sciocco...
il dono più grande che l'Onnipotente ha fatto all'uomo è l'intelligenza. Ma ve n'è uno ancor più grande, ed è la sapienza del cuore. È ben arduo compito riconoscerla nell'uomo. Lui solo ci riuscirà, al primo sguardo.