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Anonimo il 22/11/2013 09:23
Leggendo l'affermazione dell'autore, deduco una grande amarezza, seguita da una legittima sfiducia per una "società non degna" di ricevere dolcezze ed atteggiamenti soavi, spesso trasmessi nelle composizioni poetiche e letterarie. Al di là del pensiero comprensibile, la mia natura mi spinge sempre nel continuare a sperare che, oltre alla "realtà cartacea", possano esistere anime affini all'essere "dolci e soavi", come è stato scritto.