... la morte come la vita non la puoi scegliere... la vita é un terno al lotto, c'é chi vince e c'é chi perde, i più ... la morte ripara a tutte le sperequazioni. Tu in una riga hai condensato tutto questo.
Anonimo il 16/04/2010 08:54
Dunque è un risultato ipotetico e fasullo, dal momento che dovrebbe essere convalidato solo dalla morte in quel momento. La tua frase sopra equivale a dire che ognuno è quello che è e che si trova dove si trova. Praticamente un'illuminazione...
Lamorte che ti tocca non è una morte predestinata ma è frutto di un complesso sitema di variabile in cui la tua è il libero arbitrio. C'è un gioco sul tempo, nel senso: non è la morte che ti toccherà, ma la morte che ti tocca ora, quindi già tenuto conto di libero arbitrio e resto. è un risultato nel omento in cui il calcolo finisce
Saluti
Anonimo il 14/04/2010 12:32
Non è così, perché all'essere che nasce non è concesso scegliere di nascere, ma gli è permesso di decidere, se vuole, come e quando morire. Questa è la conseguenza della legge universale chiamata "analogia inversa", che esige essere un opposto l'inversione speculare del proprio opponente. La morte non è mai dipendente solo dal destino, perché il destino è la risultante dell'intrusione del libero arbitrio nei suoi disegni che non sono mai incancellabili.
Anonimo il 04/11/2009 15:21
Mi viene in mente quella poesia di Totò " A livella"
Anonimo il 04/11/2009 15:04
Mi piace proprio.
Anonimo il 23/09/2009 00:03
La meritocrazia non esistera mai, se non per la morte. Giusto!
Anche il mio professore di greco ne era convinto…quando mi metteva 1 e io gli dicevo: <Grazie prof.>, lui replicava: <Sono i vostri meriti, non ringraziate>.
A parte gli scherzi, il tuo aforisma è quasi legge!