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Non credere senza altro da credere

Coloro che pensano di poter dimostrare razionalmente l'esistenza - o l'inesistenza - di dio corrono il rischio di cambiare completamente idea, qualora dubitassero all'improvviso di aver fatto bene i calcoli. Gli agnostici non corrono lo stesso rischio, poiché, nel dubbio, non avrebbero un'unica soluzione alternativa.

 

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6 commenti:

  • Luigi Lucantoni il 23/11/2012 15:10
    be è difficile sintetizzarla in poche battute, ne ho dato una definizione ampia in uno dei miei scritti: "Figli del caos"
  • Anonimo il 23/11/2012 13:32
    È la tua ATTUALE idea, Luigi, che M'INTERESSA. MOLTO. Me la doni?...
  • Luigi Lucantoni il 22/11/2012 18:44
    quello di cui parli Vera è deismo filosofico, per un certo periodo della mia adolescenza l'ho pensata più o meno come te, poi ho cambiato idea
  • Anonimo il 22/11/2012 15:28
    Se invece di parlare di Dio alla maniera delle religioni, o di tanti liberi credenti, si parlasse semplicemente della fonte della vita e della GRANDEZZA che essa, QUALUNQUE SIA, racchiude in sè -dato tutto ciò cui è stata capace di dar vita-, ci accorgeremmo che quella fonte merita comunque un'ammirazione sconfinata e racchiude certamente in sè intelligenza, bellezza, amore, rispetto della LIBERA EVOLUZIONE DELL'UNIVERSO TUTTO, ESSERI PENSANTI E COSE. Dio, insomma!!!
  • Andrea Arvati il 08/03/2010 16:50
    molto bella. empatia per le tue parole
  • francesco verducci il 01/03/2010 18:38
    Il solo fatto di dimostrare razionalmente la non esistenza è di per sè un'accettazione della stessa, mentre dimostrare l'esistenza è possibile a patto che si abbiano dei dati, cosa che riguardo a dio non esistono ( a meno che non si usi la metafisica).
    L'agnostico, lascia sempre una possibilità all'esistenza o alla non esistenza.
    La realtà è che tutti si muovono in una dimensione che non tiene conto della poca conoscenza umana nel definire le proprie origini.
    ciao

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