Dunque, se un perverso racconta le cose in modo "normale" (secondo lui) e a noi sembra perverso (secondo i nostri criteri), quando dovrà parlare di qualcosa che ritiene "perverso" lui stesso, magari a noi non sembrerà più perverso. (è una lunga storia... non autobiografica)
Quindi si, l'aforisma psicologico funziona appunto sulla relatività del giudizio personale.
No figurati Marco, ti diro che in quanto appassionato di horror e sensibile alla tematica, non a caso da ragazziono ero un gran fifone quando ne trasmettevano uno in TV. Ciao e grazie!
Ciao Luigi, quello che dici è vero, ma non riguarda soltanto le persone disgustose, chiunque è dentro un modo di essere o un ambiente non è mai in grado di narrarlo come chi lo osserva dall'esterno, e poi c'è sempre un bisogno profondo di nascondere e proteggere il nocciulo più intimo del nostro essere, chi è disgustoso si imbelletta, chi è troppo pulito spesso recita la parte del cinico e così via, ma penso di averti già rotto le balle abbastanza, ciao Marco