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In favore della guerra

La guerra è come il temporale: scoppia quando deve scoppiare e termina quando si esauriscono le forze che la determinano; forze in eterno accumulo e che senza sfogo continuerebbero ad accumularsi. Odiare la guerra per i suoi eccessi è come odiare il temporale per i tuoni, i fulmini e la grandine, dimenticandone i pregi fondamentali: la pioggia, il vento, il fervido rimescolamento. Odiare la guerra in sè è come odiare il cattivo tempo perchè non è bello, dimenticando che il bello esiste se esiste il brutto, così come il bene è tale solo di fronte al male.

 

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0 recensioni:

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13 commenti:

  • augusto villa il 16/07/2012 21:23
    Non mi piacciono i temporali indotti... Le guerre lo sono quasi sempre...
    Certo certe guerre tipo la rivoluzione francese... sono state una logica conseguenza della scarsa lungimiranza del potere...
    Eh beh... del resto... Però... se al posto di mandare persone al macello... se le giocassero a briscola... non sarebbe poi male... -----
  • Filippo Minacapilli il 17/06/2012 18:22
    Tengo a dire che il mio esprime cio che io penso... nessun intento di valutare noninpositivo il tuo scritto. Ciao!
  • Filippo Minacapilli il 17/06/2012 18:18
    Non nego la libertà di parola... anzi! Sostengo che i messaggi che si trasmettono debbano avere un contenuto universalizzabile. L'uomo educa anche quando pensa di non agire tale attività. Per cui...
  • mauri huis il 17/06/2012 17:56
    Ehi Filippo, così tu neghi un diritto fondamentale dell'uomo: la libertà di parola. Ma ne sei proprio sicuro?
  • Filippo Minacapilli il 17/06/2012 17:25
    "Dimenticandone i pregi fondamentali..."!!!
    Una forzatura l'accostamento. Irrazionale questo, tutto ciò che ne discende è INACCETTABILE!... fermo restando che ciascuno abbia libertà di pensiero... sull'esternarlo, ritengo fermamente, non sempre è opportuno... o lecito.
  • mauri huis il 07/02/2012 08:10
    Ehi, tu sei proprio incorreggibile! Comunque si, questo era, o almeno una tela cerata...
  • Donato Delfin8 il 07/02/2012 00:30
    ah ecco cosa era lo scudo spaziale un ombrellone
  • mauri huis il 22/12/2011 11:01
    Grazie a tutti per l'attenzione. Ovviamente questo è il mio personale parere e continuo a pensarla così. A Luigi vorrei chiarire che io non intendo la guerra come sopraffazione e sterminio, questa è casomai la sua degenerazione, ma come sfogo estremo di competizione assolutamente naturale. A Mario, e a Brecht, posso dire che oggi stanno forse meglio i vincitori che i vinti. E che dopo gli incendi i boschi ricrescono, se non si cementifica. E il cemento è una degenerazione della pace, non della guerra. Poi certo, si sta meglio dopo il temporale che durante, ma se vogliamo che non piova allora non c'è che il Sahara...
  • mario caosi il 28/07/2011 21:26
    Comunque sia è un parere mio e accetto volentieri la tua frase soprattutto ammirando il tuo coraggio di affermare qualcosa inevitabilmente controcorrente!
  • mario caosi il 28/07/2011 21:24
    Se l'uomo è arrivato ad un tale discernimento dal poter catalogare certi avvenimenti come benevoli ed altri come nocivi (nel caso della guerra direi addirittura atroci contando la portata devastatrice dei conflitti odierni), il passo logicamente successivo è quello di impegnarsi per ridurre se non addirittura eliminare i secondi... tra l'altro la metafora non mi sembra così azzeccata: dopo la pioggia l'erba, gli alberi gioiscono e ricrescono... quale paese rifiorisce dopo una guerra?
    Alla fine dell'ultima guerra c'erano vincitori e vinti
    Tra i vinti la povera gente faceva la fame
    Tra i vincitori faceva la fame la povera gente ugualmente... B. Brecht
  • Luigi Lucantoni il 23/07/2011 16:47
    una giustificazione della guerra fin troppo banale, facendo metafore con la natura le persone arriverebbero a giustificare qualunque azione umana
  • vincenzo rubino il 02/06/2011 16:08
    in realtà credo che l'uomo abbia smesso da tempo di far parte della natura, anzi credo che l'uomo sia il contrario della natura. noi ci feriamo per guarire (vedi la chirurgia), allontaniamo la morte naturale (vedi la chimica farmaceutica), scegliamo quanti e se avere figli... per tanto non credo che la guerra possa più essere considerata un evento naturale, forse una volta lo era. forse lo è ancora per gli animali, ma per l'uomo credo sia diventato ormai un evento calcolato con cura da chi detiene il potere che si arroga di prendere il posto della natura e fare il buono e il cattivo tempo.
  • giuliano paolini il 29/05/2011 10:23
    chi osserva il tutto come inevitabile arrivo trova le risposte, anche io mi diletto nel tentare di comprendere per rendermi conto a volto che la comprensione non è figlia del tutto ma è un tentativo di non sentirmi troppo piccolo di fronte alla maestosità, non sempre avere risposte crea un ambiente meno ingrato, cercando di fermare il tempo andiamo contro le leggi che lo governano solo lasciarsi andare sublima la sete di meta, anche se la meta forse non esiste ed è in questo la sua grande forza, inseguire e ancora per scoprire che non eravamo lontani ma che in noi si manifestava la ragione stessa di esistenza dell'arrivo

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