Io considero le persone per come vivono le verità che ritengono essere giuste. Se poi vogliono fare il bump-jumping, ma non ne hanno il fegato, m'importa poco e, al limite, le prendo in giro raccontando loro la balla che io lo faccio tutte le mattine, ogni volta che mi alzo dal letto...
Una frase davvero particolare. Tutti vogliamo essere presi in considerazione secondo me non tanto né dal volere né dal potere ma per quello che siamo ora in questo preciso momento
non sempre si puote ciò che si vuole...
ma spesso si é ciò che si vuole...
concordo...
ma é un prendere o lasciare???
spero solo che la volontà non costi
e l'essere non desideri... troppo.
Una riflessione anche su "volere è potere". Credo che sia, ancora una volta, riferito ad un volere per se stessi. Se voglio fortissimamente laurearmi, ci riesco. Posso. Oggi quasi tutti i poteri provengono da un fortissimo volere per se stessi. Quello che è raro, è che un volere per tutti, per la società insomma, si trasformi in potere. Di fatto, è più facile realizzare il volere per se stessi che il volere per tutti, proprio perché ognuno vuole per se stesso e così quello che diventa il suo potere va in conflitto ed impedisce che un "volere per tutti" si trasformi in potere. L'esempio più maestoso? Il "volere per tutti" di Gesù Cristo, per cui, a seconda, ha il rispetto, la venerazione, l'adorazione dovuta a Dio, non si è mai trasformato in potere. Almeno qui, su questa terra. Ma è qui, ohimé, che si svolge la scena di questo aforisma. Del resto, quando qualcuno che vuole per tutti pretende che ciò si trasformi in potere, nascono le dittature. In dittatura non vale il "volere è potere" individuale, per cui il mio aforisma potrebbe risultare alquanto consolatorio: potendo poco o nulla, almeno cerchiamo un po' di considerazione! Occhio, però, ai delatori che sono in caccia dei "voleri" dei dissidenti...
Nicola
Sì Elisa, è difficilissimo... perché gli altri, prima di sapere cosa o chi sono io, dovrebbero riuscire a sapere cosa o chi sono loro.
Grazie Vincenzo per esprimermi apertamente la tua considerazione. È preziosa per me, come la nostra intesa.
Agata, il tuo commento dimostra che sei abituata a riflettere ed usare bene le parole. Una rarità.
Nicola
No Giuseppe, almeno non in generale. "Ciò che voglio" non è, o almeno non è soltanto, "ciò che voglio per me", ma è ciò che voglio per la società, quel "ciò" per cui sono disposto ad impegnarmi, a parlare, a subire attacchi ed anche a rinunciare. N
Ciò che si è... è ciò che si vuole. Siamo volontà, come ha detto Schopenhauer. Quindi, direi, Rosaria potrebbe essere d'accordo con me.
Brillante la chiosa di E, brillante...
N
credo sia meglio essere considerati per ciò che si è. essere se stessi, all'ennesima potenza, anche contro il mondo intero...è ciò che ti dà forza e coscienza di esistere davvero. ognuno è unico e irripetibile, non c'è bisogno di aggregarsi.