In pratica, l'uomo tenta di trovare risposte sulle proprie origini, sul proprio destino, e al contempo di affievolire il suo timore per l'ignoto che ci attende dopo la morte, creando mitologiche entità creatrici che tutto sanno e tutto possono, e che casualmente hanno scelto proprio l'uomo stesso come figlio e razza elette. Questo, oltre ad essere una risposta (fin troppo) facile a parecchie domande, è anche una forma di superbia e autoinganno.
mi riferisco, a 2 grandi somiglianze: sia l'amare dio che l'autoerotismo è un inganno verso sé stessi, irrimediabilmente, e ambo le cose si fanno quando si ha bisogno di altro.