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Tra precarietà ed eternità

Ogni realtà esistente, esiste in quanto vi è una volontà indomabile, coraggiosa e ardentemente consapevole in grado di farla esistere. Questa volontà siamo noi.

 

l'autore Luana D'Onghia ha riportato queste note sull'opera

Coerentemente al mio essere atea, colgo l'occasione per affermare il mio filantropismo per la natura divina di ogni uomo. Non esiste alcuna "Volontà Provvidenziale", ma solo noi e le nostre scelte.


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2 recensioni:

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  • massimo vaj il 12/06/2014 19:17
    Ahh... ecco trovata la responsabile...
  • Anonimo il 24/02/2012 17:18
    un po' nietzschiano all'apparenza, ma in realtà di una forza laica (o laicsta?), e spirituale inaudita...

3 commenti:

  • mariateresa morry il 15/04/2012 14:51
    Nessun cristiano in assoluto crede alla sola Volontà Provvidenziale, cara Luana. Qui fai un poca di confusione. Gli artefici della nostra vita, quanto a scelte ( laddove ci è possibile farle, perchè NON sempre ci è possibile scegliere...)siamo solo noi e la nostra volontà. Altro è sperare che non ci manchi la Forza per portarle avanti...
  • Anonimo il 15/04/2012 14:21
    Siamo il centro dell'universo, non il contrario. Tanti universi quanti individui, tante possibilità quante possiamo immaginarci, ma solo una possiamo realizzare. Credo che un buon motivo d'esistenza sia quella di renderla tale attraverso il nostro essere, con la consapevolezza di non avere imbeccate esterne
  • Anonimo il 24/02/2012 10:50
    Luana, con un breve aforisma afferma che resta tutto nella volontà dell'uomo, il conseguimento della realizzazione personale o del suo fallimento. E lo fa con una frase decisa e caustica che istiga tante riflessioni. La mia opinione in merito è questa: " Se la scienza non fosse trascinata da un supponente ateismo ci si avvicinerebbe molto al Signore. Basti pensare che stiamo cercando la particcella di Dio che si chiama Bosone di Higgs "
    Cambiando le coordinate del discorso dico : " Se la parola del Signore non fosse stata reimpastata per secoli e secoli dalle religioni ci accorgeremmo probabilmente che Dio è uno scienziato. Forse non esisterebbe più il credente e il non credente ma come asserisce la nostra autrice che si proclama atea, ci sarebbero solo gli uomini con le loro azioni. Il destino si chiamerebbe semplicemente " linea della vita " ... Sarebbe una traccia su cui scoprire e celebrare il senso della nostra esistenza... e la preghiera sarebbe uno stato animico imprescindibile dall'uomo. Anche se penso che sia, questa mia... solo una teoria. Io penso che il cercare le risposte al " Quesito " attraverso la scienza... La non scienza... La religione... persino attraverso gesta stolte e quan'altro sia tutto volto alla ricerca più o meno consapevole di Dio. Diciamo che per me ognuno cerca Dio a seconda del suo carattere e delle sue inclinazioni.

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