Quando
col cuccurucù
ti sveglia l'alba
e in ciel l'aura vermiglia
e l'orizzonte appura,
quando
solingo andrai per i sentieri,
ad aspirar
l'ebbrezza di natura
scrivi poeta
l'or sublime a vena;
Quando
in pria t'avvedrai
quanto piccola appar
la grande stanza
lo squallore
di quel terzo vano
scrivi poeta
gli strazi dei sospiri;
Ma quando,
quando torna la quiete
e pur l'ultima insegna
non ha vita;
quando
regna la pace
nella notte
e tu
ricordi l'ora, si felice
fra gli ingialliti fogli
senza voce;
Riscrivi Vate
che in natura canti
dove anche tu
oscilli un regno
che qui
nessun rapisce;
Questo è il tuo regno;
un'alba d'illusione.