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Un lungo viaggio

Capitolo 1

Il guardiano camminava spedito, nonostante il terreno fosse piuttosto aspro e roccioso. Non avvertiva fatica sotto i numerosi bagagli e provava appena il freddo. O, almeno, era ciò che non voleva dare a vedere.
All'orizzonte, la sagoma bluastra e sfumata del Santuario svettava tra le montagne. Era ancora lontana.
Il principe allungò il passo e lo raggiunse, affannato, gli eleganti stivali da viaggio coperti di fango.
"Ora basta. Fermiamoci qui, e accampiamoci" disse, asciugandosi la pallida fronte sporca di sudore.
Il guardiano dovette sforzarsi per non sbuffare. "Sua Altezza Caleb " disse "Il sole non sta ancora tramontando, e abbiamo ancora tempo per..."
"Non parlarmi del tempo. Non farò un passo di più."concluse il ragazzo, e fece cadere a terra il suo zaino semivuoto, chiudendo la questione.
Aron annuì di controvoglia e iniziò a disfare i bagagli, tirando fuori le tende.
Da tre giorni era sempre la stessa storia. Il principe non era adatto a quel tipo di viaggio; camminava lentamente, doveva fermarsi spesso, e al tramonto era già stanco. Continuando così avrebbero impiegato parecchio tempo per raggiungere il Santuario e compiere la Prova, e chissà quanto per tornare al castello.
Con questi pensieri il guardiano trovò un angolo nel bosco piuttosto riparato, dove montò la tenda per il ragazzo, senza fretta, avendo ancora svariati minuti di luce.
Il nobile nemmeno lo considerava. Si era portato dietro alcune pergamene che dalle illustrazioni sembravano fossero erbari, e li osservava spesso.
Compiva dei piccoli giri attorno all'accampamento, e di tanto in tanto strappava ciuffi di particolari piante, che valutava accuratamente e poi riponeva in un tascapane.
Quando la tenda fu montata, la valutò con distacco. "Certo, ne hai impiegato di tempo" commentò, ma sollevò in ogni caso i suoi bagagli e ci si sistemò dentro. Con particolare cura estrasse dallo zaino un piccolo cofanetto. Conteneva la pietra bianca, l'Offerta che avrebbe dovuto portare al Santuario, per completare la Prova di Iniziazione. Mise a posto le sue cose, per lo più ampolle e libri, e poi si volse verso il guardiano. "Non stai ancora preparando la cena? Muoviti".
Aron era ormai abituato a simili interazioni e senza dire nulla, accese un fuoco consumò carne essiccata e pane, parte delle provviste. Chissà se il cibo sarebbe bastato, per un viaggio che sembrava protrarsi per più tempo di quanto programmato...
Caleb del resto solitamente consumava pochissimo cibo; anche quella sera non addentò che pochi bocconi, e poi senza dire una parola si ritirò nella tenda. Il guardiano finì il suo pasto e si preparò per un'altra lunga notte di guardia.
In cuor suo si diceva che non ce ne fosse davvero bisogno, dato che quella foresta era conosciuta per non essere abitata da bestie feroci, o da banditi, tuttavia non poteva rischiare di mettere anche in un minimo pericolo il giovane principe.

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