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La guerra all'Argentiera: Primo bombardamento 1/9

Il mio racconto comincia qui, in questo paesino di mare chiamato Argentiera, questo mio racconto vi narrerà della povertà, della miseria, della fame, della seconda guerra mondiale, in Nord-Sardegna.
Paure, sorrisi, ricchezze, famiglie, bombe, giochi. Da qui, si susseguono nove storie, tutte vere, testimonianze e ricordi, che la gente non ha dimenticato, ma che conserva tutt' ora.

- L'Argentiera, così chiamata per la miniera di argento che è all'interno del paese, è un piccolo paese, in provincia di Sassari, che si affaccia su uno splendido e cristallino mare. La ricchezza del luogo è la miniera, dove le persone lavorano talmente tanto, per pochi soldi e per riuscire ad estrarre il prezioso minerale.
Il paese cresce per le creste delle montagne verdeggianti della Nurra, ed ha come cornice una fantastica vegetazione della macchia mediterranea. Vi è, inoltre, una sola strada, che acceda al paese, ed una secondaria, che porta al pozzo della miniera, e finisce li. Tutto il resto, solo sentieri e terra brulla.
Anche qui, è arrivata la guerra. Aerei, sottomarini, bombardamenti, si, anche quelli.
La guerra travolse questo paese isolato pochi anni dopo il 1940, esclusivamente per le ricchezze, e per la vicinanza ad Alghero ( che a quell'epoca risultava una località strategica, perché possedeva sia porto, che aeroporto. )
Vi racconterò delle vicende di una famiglia, la famiglia Muroni, che vive in una casa sopra la collina, vicino al centro abitato, dove si gode una perfetta visuale dei dintorni. È formata da sette componenti, Gavino e Caterina, i capofamiglia, Antonietta, Maria, Fanni, Lucia ( la protagonista ), le figlie, e Tore, il figlio maschio.
In questi tempi, la famiglia di Lucia, dovrà affrontare fame, miseria, povertà e paura. Si, paura, perché da un momento all'altro potrebbero sbarcare nemici, magari i francesi potrebbero sganciargli bombe, anche altro, forse.

- È sera, il Sole volge al suo termine, e si spengono tutte le candele, per evitare di essere visti da fuori. Lucia e la sua famiglia si avviano al piano superiore, per andare a dormire, ma, all'improvviso, << Ahh! >>, ecco spuntare un topolino, che fa prendere un bello spavento ad Antonina, che si mise subito ad urlare impaurita. La madre raggiunse subito la scena, << Su Antoniè! È solo un topo, finiscila prima che ci sentano! >> con queste parole, la ragazza andò verso camera sua, insieme a Lucia e Fanni, con cui divideva la stanza.
<< Buonanotte, sorelle >>, << Notte! >>..
<< Uuuuuhhhhh >> pochi secondi dopo le ultime parole delle sorelle, si sentì un boato, un suono terrificante: è l'allarme della miniera, significa che qualcosa di brutto si sta avvicinando al paese. Al suo solo sentire viene la paura, ed il cuore alla gola.

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7 commenti:

  • Donato Delfin8 il 09/02/2010 09:10
    Bravo Giusè sei la conferma di ciò che dicevamo

    Continua così
  • fabio martini il 08/02/2010 20:21
    giuseppe sei stato una grandissima sorpresa positiva. ma che dico, più che positiva. il tuo modo di scrivere ti portera' lontano. non scrivi solo bene ma incolli le persone e questo non si impara da nessuna parte vuole dire che ce l'hai dentro. hai scritto un racconto veramente bello in tante cose potrei dirti, ma piu lo leggevo e più pensavo che a 17 anni io neppure sapevo lontanamente scrivere prosa come te. attenzione, essere bravo non vuole dire dare per scontato essere bravi e' un dono ma quel dono va curato... studia, impara la grammatica e la sintassi... imparala a memoria... sii sempre sicuro di quello che scrivi e aggiungici la fantasia che non ti manca e leggi... leggi tutto quello che trovi da leggere e viaggia... se potrai, perche' viaggiare ti fara' conoscere il mondo e ama... ma non amare per caso o per un sorriso o per sentirti dire ti amo... ama a prescindere, ama criticando e più tu sarai critico e più vorra' dire che sai amare perche' chi ama non si accontenta mai di nulla di cio' che viene proposto o posato... ama prima di tutto te stesso e poi ama chi ti sta intorno e ama la cultura e la passione non deve fermarsi mai... ragazzo mio, se riuscirai a fare solo una piccola parte di tutto quello che ti ho scritto diventerai una delle più belle penne del paese e io penso che tu sarai capace di esserlo... ti continuero' a leggere volentieri e se tu penserai che io potro' in qualche modo esserti utile, non fai che dirlo... la mia email e': timbroit2000@yahoo. it il mio nome e' fabio martini. fm
  • Len Hart il 31/01/2010 19:30
    great, I really like it!!!!!!
  • Dolce Sorriso il 28/01/2010 20:46
    siete due persone stupende...
    complimenti bel racconto
  • Anna G. Mormina il 28/01/2010 15:30
    È un bel racconto Giuseppe... tua nonna è una persona speciale, come te!!!... un bacione!!!
  • alice costa il 27/01/2010 14:14
    un racconto splendido... una vera testimonianza di quel periodo bellico ed anche una descrizione di Argentiera che mi ha permesso di conoscere un pochino questo paese
    Grazie Giuseppe
  • Anonimo il 26/01/2010 23:25
    Una storia di vinta scritta bene e interessante, complimenti!

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