Sei un eterno sospiro di fiato spezzato
che brucia il mio petto a piccole dosi
e che reca dolore premendo all'esterno
facendo sentire quanto sei dentro.
E fino a quando ti sento pulsare
so che il mio cuore non è in cancrena
ma vive grazie a quella stretta beffarda
che punge e ferisce senza finirmi,
che scandisce il ritmo delle mie vene
tenendomi vivo ma agonizzante.
Tendo il braccio come una supplica,
non di salvarmi ma di porre fine
a ciò che mi fai con la tua sola esistenza
e pur arrendendomi sono in balia
di ciò che cresce e che mai si quieta
seppur il senso di quello spasmo
sia svanito da molto tempo.
Ma come tutte le cose senza motivo,
persiste nell'esserci finché non lo guardi
e quando lo affronti forse comprendi
e quando lo comprendi forse capisci,
ma è solo un effimera carezza prima di morire.