Il mostro d'acciaio si staglia in mezzo al mare,
non un lamento ne' movenza alcuna si scorge in lui,
solo, immutato ed immutabile di vita non vissuta
da egli stesso intriso, si dipana il senso che non fu
onde si spaccano sulle sue radici che trasecolano al mormorio del muto mare
acciaio incastri di lugubri e solenni colonne che trasfigurano un'eta' che non v'è piu'
solo, agghiacciante e vano luccica al sol che lo bacia
e muore ancor immobile, nell'abisso da cui si erge.