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Nenia del Figlio

Volevo anche io gli occhi come i tuoi,
il tuo incedere ambiguo.
Volevo la forza delle tue mani,
forse il peso del tuo seno.
La forma della tua ombra
che mi sembrava forte.
Mamma avrei voluto anche io due passi felici!
Se potessi ti ricorderei
in che mercato mi hai comprato
tra amore sperato
e
disagio adagiato
su letti di menzogne in saldo.
In giugno si accoppiano i merli
imitano i versi del piacere,
imitano il senso del dolore.
Da chi abbiamo copiato Mamma?
Abbiamo mimato vite non nostre
per non bastare a noi stessi,
come merli in un giugno sbagliato.
Nel tuo abbraccio il mio candore,
nel mio candore il tuo guarire.
Non l'avevi capito?
Oh Mamma ti avrei curato...
ma ero un figlio nuovo o un figlio mai nato
rimandato di anno in anno
di giugno in giugno
di riso in pianto.
È storto il rimorso
che incide il cuore,
cambia il corso dei fiumi,
muta come serpe in seno all'amore.
Cresce come palafitta su pali marci,
come un tumore su ovari aridi
e finisce in finto entusiasmo di costruzione
dove l'energia del non conoscersi
annega nel mare della distruzione.
Prima di nascere si muore Mamma!
Mamma conosci la favola della merla?
Dei suoi giorni rubati a Febbraio
per regalarli a un Gennaio moribondo
e che sono freddi...
i più freddi dell'anno
che se passi quelli, mamma, si che hai vinto
... ogni prova di coraggio...
ma io quei giorni ero ancora al caldo
e sono nato vigliacco come i poeti,
con due occhi grandi sperduti
e due piedi traballanti
che non so tenere dritti.

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5 commenti     0 recensioni    

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5 commenti:

  • Monica Elvira Costa il 22/05/2011 17:26
    è troppo bella
  • antonio castaldo il 14/05/2011 14:15
    decisamente bella... me la tengo!
  • laura marchetti il 25/02/2011 07:51
    molto bella! da interpretare mettendosi neii panni di un figlio di una mamma... con doveroso rispetto, bravissima
  • Luigi Zaninoni il 25/02/2011 00:05
    Splendida, leggera ed evocativa, e' piacevole il tuo modo di scrivere, spero di poter leggere presto ancora qualcosa di tuo, sara di sicuro un piacere.
  • mariacarmela cortese il 24/02/2011 21:11
    in tanto dolore così bene espresso, trovi la mia commozione e il mio silenzio, poichè questo è uno di quei casi in cui è talmente poesia che l'emozione non cede il passo alla critica. non può, anche a voler rileggere. chissà quante letture ci vorrebbero prima che il cuore taccia per far posto alla ragione. brava.

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