username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

Il primo vento d'autunno

Fa freddo e si gela
ed è come morire,
il grigio è nei cuori
e non posso sentire
le grida strazianti
e i colpi e i fragori
che là sulla riva
esplodono in tuoni

Scuotono l'anima
quei colpi assennati
di chi su quell'isola
elegge i dannati
e strappa dai rami
la verde criniera :
le nuove letizie
della primavera.

È il macabro rito
che vento ha inscenato
è monito al mondo
che nulla è cambiato,
è gesto di sangue
di chi sangue adora
ombre di morte
di inverni di allora

Ne guerre ne pianti
lo hanno fermato,
scorda lo scempio
del tempo passato,
rinizia violenta
la strage di razza,
chi non la vuole
quell'empio l'ammazza.

La dove sull'isola
ne son morti in cento
il Vecchio riaffonda
nel vil novecento :
È il freddo ritorno dei venti di destra,
si gela l'Unione, l'autunno si appresta

 

l'autore Alberto Recchia ha riportato queste note sull'opera

Poesia scritta in seguito alla strage di Utoya in memoria dei giovani innocenti brutalmente uccisi ancora una volta nel nome della razza e del nazionalismo


0
1 commenti     0 recensioni    

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

0 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati

1 commenti:

  • Anonimo il 31/07/2011 09:39
    alberto straziante e commovente questa tua... merafora forte e sentita... complimenti

Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0