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Nadia

Collega formalmente solidale,
Frivola amica, bella e spiritosa
O forse, più dell’una e l’altra cosa,
Corrusca strega e mantide fatale.

Quanto mi piaci è cronaca noiosa
Che adesso neppur’io voglio ascoltare
E mi diletto invece a raccontare
Materia più bizzarra e vergognosa….

Di quando fluttui, con lo guardo intriso
Del nettare e veleno di Dioniso
E salgon le tue risa più sguaiate
Dalla fiamma di Bacco alimentate.

Tese le cosce ai ben discosti i piedi
Cercano spazi ed equilibri estremi,
Il busto avanti nel cader proteso
Si salva pel marmoreo contrappeso.

Scivolan sbiechi dalle labbra forti
Delle parole gemiti distorti
Accompagnati ai gesti senza freno
Che quel che dicon non si sa nemmeno…

E tutta la leggera sicurezza con cui
porti l’oscena e greve ebbrezza
mi induce il divertito turbamento
di saper la mia musa
un poco al vizio ed all’eccesso adusa.

 

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