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Cites

2006

L'uomo guardò nervosamente l'indicatore del carburante, la riserva cominciava a lampeggiare sempre più frequentemente, guardò le indicazioni sui cartelli autostradali per cercare un distributore, ve ne era uno a tre chilometri, si tranquillizzò e ridusse progressivamente la velocità: il vecchio Land Rover rifiatò un poco, il motore divenne meno rumoroso, abbassò un poco il finestrino dalla parte della guida e si accese una sigaretta. Come sempre quando si concedeva quel vizio, s'immerse nei suoi pensieri e per poco non sbagliò l'entrata: s'immise nella corsia di decelerazione a velocità elevata, frenò bruscamente; parcheggiata proprio all'entrata dell'area di servizio sostava una volante della Polstrada, non era proprio il caso di attirare l'attenzione, visto il suo prezioso carico. Il benzinaio guardò con curiosità il vetusto Land Rover e il suo strano guidatore: la barba bionda incolta, i lunghi capelli color sabbia trattenuti da una coda di cavallo, l'abbronzatura molto accentuata, gli occhi grigio acciaio con l'espressione dura e determinata, la camicia kaki tipo sahariana.
"Facciamo il pieno, dottore?"
"Sì, certo, e guardi l'acqua e l'olio"
"Subito, ci sarebbero anche le spazzole del tergicristallo da cambiare, le rigano il parabrezza".
"No, va bene così" rispose asciutto: non sopportava quelle piccole furbizie tipiche da italiano. Scese dall'auto, si sgranchì le lunghe gambe, il ginocchio convalescente gli dava molto fastidio, prese un analgesico dal blister che teneva nel taschino della camicia, e lo inghiottì senz'acqua. La volante gli passò davanti a velocità limitata, fece un leggero cenno di saluto all'agente toccandosi la fronte, e si girò verso la carreggiata, fingendo di guardare le auto in transito. In vari anni di quell'attività aveva sviluppato un certo sesto senso e una conoscenza del modus operandi delle forze dell'ordine, ed era sempre riuscito ad evitare comportamenti sospetti. Il tonfo sommesso del cofano della sua auto lo fece sobbalzare, temeva che i suoi passeggeri s'irritassero... Il viaggio per arrivare alla frontiera con la Francia era ancora lungo, e lui non poteva permettersi sbagli o ritardi, era importante passare a quella determinata ora. Si rimise alla guida e ripensò al suo passato...
Erano trascorsi quasi dieci anni da quando era successo l'incidente che aveva cambiato la sua vita, prima era solo un affermato genetista, specializzato in fauna esotica, con una cattedra al Politecnico di Torino, una bella moglie medico di Pronto Soccorso, un'elegante villa sulle colline di Stupinigi. Poi una sera, a cena con amici, i discorsi di una collega, il suo impegno con Medècin sans Frontières, la malìa dell'Africa... Rimasti soli, la moglie aveva una luce che brillava negli occhi:
"Sai che l'idea di Giovanna non è male? Ci facciamo un anno anche noi, giriamo il mondo, e magari arriva anche il pupo, con i tramonti africani, i ritmi tranquilli...".
"Già, e il lavoro? Tu sei ancora un'assistente, io devo sempre sottostare agli stanziamenti della Facoltà, e poi abbiamo ancora da finire di pagare la casa, mancano ancora alcune sistemazioni esterne, le piantumazioni...".

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2 commenti:

  • Ellebi il 08/06/2013 02:02
    Commento anonimo di Ellebi. Nuovi saluti
  • Anonimo il 08/06/2013 02:00
    Racconto piuttosto lungo da leggersi in un sito letterario dove solitamente non si superano le due paginette, e tuttavia, in tutta la sua relativa lunghezza, non ho mai perso l'interesse e sono arrivato fino alla fine. Si tratta di un racconto giallo ben congegnato e raccontato. Sono stato in Africa occidentale per un paio d'anni e mi pare che il suo sapore ci sia, e questo rende credibile il racconto, di traffico di animali esotici e diamanti nulla so e comunque anche questo aspetto del racconto mi sembra reso con sufficiente realismo. Il finale mi lascia invece perplesso. Infatti credo che si potesse evitare l'uccisione del protagonista, essendo il racconto perfettamente compiuto con la fine dell'indagine e l'arresto dei colpevoli. Nel complesso si tratta di un buon racconto giallo che ho letto volentieri e quindi ti faccio i miei complimenti. Un saluto.