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Tutte le notti guardo il grande fratello

Ogni notte, oltre ogni sera, dopo aver letto o scritto qualcosa, appoggio la mia vecchia carcassa sul mio grazioso lettuccio. Ebbene si! Accendo la televisione, anche un appassionato come me di lettere e filosofia, preme il tasto on e gira, come un drogato in cerca di quiete, compulsivamente, i mille e più canali che ci offrono, tutti i dannati giorni, spettacoli, varietà , cultura, più o meno originale, più o meno profonda, più o meno eccellente, più o meno insomma! Molte volte un guazzabuglio improponibile di ignoranza e greve esteriorità. Altre, programmi molto più accettabili per i miei standard qualitativi. Mi dicono: eh, ma come sei pesante, in fondo la tv serve a sbarazzarsi di tutte le inquietudini giornaliere che ognuno di noi accumula durante la giornata; dal continuo logoramento in ufficio durante il lavoro, dalla grande fatica in fabbrica, da tutti i problemi famigliari che possono sorgere in ogni istante. Insomma la tv, secondo alcuni, deve servire al rallegramento delle nostre anime, appesantite da una miriade di problematiche, più o meno pesanti, più meno serie, della vita vissuta nelle sue molteplici e variegate stanze. Beh, io penso che tutto questo sia una gran cavolata, una grande scusa, fatta circolare, nelle menti dei cittadini, dei telespettatori, per fare il gioco di chi sta dietro all'audience, e guadagna dai frutti avvelenati che crescono, come escrescenze, sopra questa tremenda e tremebonda pianta. Non può essere che così! Tenendo sempre presente il gusto e le preferenze di ogni individuo, non penso che uno squallido e incolto varietà possa essere più rilassante di un documentario storico o di un qualsiasi programma culturale, non dico che uno deve guardare film horror o leggere racconti di Poe tutti i giorni naturalmente, ma neanche guardare tutti i santi dì, quiz a premi, dove giovani laureati costretti a diventare come animali da circo giocano con chi vuole far diventar loro dei giocatori instupiditi. Comunque è con questo spirito che da un po' di giorni, o meglio, da quando è incominciato, ogni notte, accendo la tv e guardo, stupefatto e assorto, le vicende del reality show chiamato GRANDE FRATELLO. Più passano i minuti che sto davanti allo schermo e più dalla mente, diretta come un missile tera aria, mi sorge un inquietante domanda, ma a chi giova tutto ciò? Scruto fervidamente la composizione dei personaggi, di quelle anime inconsapevoli, che sorridono e scherzano davanti alle telecamere della casa; alcuni più timidi di altri, altri invece più spavaldi e cazzoni, ma tutti, proprio tutti, con la convinzione di esser visti, ripresi, riprodotti, e perché no, ammirati, come nuove star dei talent 2015- 2016. E non mi venite a dire, voi che leggete, che non c'è nulla di misterioso, quasi misteriosofico dietro a suddetto programma, dicendo a bocca larga: È un talent show, è un gioco, serve per appassionare telespettatori al programma, alla rete, serve solo all'audience quindi. E basta. No non mi fregano questa volta, c'è qualcosa di più profondo e nascosto, dietro i fili della più superficiale apparenza, c'è qualcosa che striscia, neanche fosse un idea di Allan Poe veramente, sotto il pavimento della casa, nelle teste di chi ha creato il programma. Una composizione, che studiandola ben bene, può rendere ben bene l'idea di cosa si nasconde sotto. Tra i ragazzi del grande fratello ci sono, un trans, un maschio diventato femmina dopo un'esperienza di noviziato, un sordo che parla a stento, aprendo la bocca, facendo quasi sorridere, anzi sorridere alla grande, emettendo voce stridula, acuta, quasi buffonesca,... E poi ci dovrebbero essere tutti gli altri cosiddetti, "normali" Eccoci! Eccoli là! Il minestrone fatto ben mescolato; qualcuno mi dirà: "eh! ma è normalissimo che vengono scelti, proposti, dei ragazzi che possono creare una storia all'interno del gruppo, che svettano tra gli altri e danno consistenza al minestrone della casa del grande fratello, creando ascolti e storielle appassionanti" Tutto questo è vero, ma altrettanto mi sembra che dietro ci sia qualcosa di più, un sottofondo oscuro che alla mia mente, eccitata dalla notte, gli pone questa domanda: "Chi ci guadagna da tutto ciò? I concorrenti! I produttori del programma! I telespettatori a casa! Facciamo un po' di ordine, i primi oltre a un annetto di flebile notorietà, qualche contratto, qualche sponsor, un po di soldini racimolati per finire di pagare il mutuo, non mi sembra che abbiano tutti questi vantaggi, di uno spessore che va oltre questi puerili spiccioli di celebrità. I secondi, oltre al prestigio che gli deriva da un buon lavoro concluso, con un lauto indennizzo allo stipendio, e la promessa di lavori successivi, non mi sembra che possono guadagnare qualcosa in più, di trovarci nient'altro di meglio, di più corpulento, sostanzioso, profondo, fine, incredibilmente vantaggioso. I terzi, forse sono quelli che non guadagnano nulla, neanche un'apparente beneficio, ma anzi, sono quelli che con il loro interesse fanno ingrassare le tasche ai primi due. Quindi un'altra domanda mi sorge spontanea, tra i tre beneficiari, chi è che ci guadagna di più, oppure, tra i tre beneficiari, chi è la quarta misteriosa entità, che si nasconde tra le ombre degli altri tre. Un quarto elemento che guadagna molto più degli altri messi insieme. E come il mio precedente articolo " Orfeo e il post moderno" penso che in gioco ci sia l'anima; l'anima dei telespettatori ignari. Diciamo la verità, un sordo e un trans fanno audience da un lato, ma possono venire anche studiati dall'altro, inseriti in un contesto di apparente normalità, come d'altronde tutti gli altri concorrenti, possono venir studiati senza alcun ritegno, possono venir messi a contatto con delle situazioni che servono come test, per verificare molti aspetti dell'animo umano. E più rende dipendenza un programma, più l'animo umano è preso, messo sotto scacco e più il test è influente e significativo. A che cosa servono in verità questi programmi? Per ora io vedo solo giovani e meno giovani, messi in un recinto come animali allo zoo... Naturalmente le mie sono solo fantasticherie di un povero scrittoruncolo da strapazzo. Buona visione a tutti! Buon grande fratello più o meno...

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