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Imprevisti

La sua espressione dice "non provare a contraddirmi davanti alla bambina", allora lei decide di non innescare quella che sarebbe la terza lite della giornata, limitandosi a dire alla figlia di finire la cocacola. Alessia beve di controvoglia dal bicchiere che ha tanto insistito per ordinare e poi tornano tutti e tre alla macchina in silenzio. L'autostrada, all'una e mezza di quel ferragosto non è proprio sgombra, ma non c'è nemmeno coda. C'è caldo però, e loro non hanno il climatizzatore nella vecchia Dian. Alessia si addormenta. Giovanna attacca con il repertorio: "non-andiamo-d'accordo-perciò-credo-sarebbe-meglio-lasciarci." Paolo sospira senza girarsi a guardarla. "Noi non abbiamo più nulla da dirci", parla lentamente, la Giovanna, facendo sgocciolare le parole una ad una. Poi c'è silenzio per quasi cinque minuti, durante i quali Giovanna aspetta, e Paolo pure. Quano lui accende la radio Giovanna inizia a piangere, allora Paolo accosta nella corsia d'emergenza e le dice quello che lei vuole sentirsi dire, e ottiene un armistizio. Per i successivi quaranta minuti non avviene niente che valga la pena di raccontare. Paolo le mostra un porches cheyenneS nero che li sorpassa a quasi il doppio della loro velocità, dicendole che di macchine del genere se ne vede una nella vita, e Giovanna ha un buon pretesto per brontolare su quante cose avrebbero potuto comprarsi loro, con quei soldi. Quando Alessia si sveglia è perchè deve fare pipì, e la madre non riesce proprio fare a meno di far notare a voce alta che, se Paolo non l'avesse costretta a bere tutta la cocacola, quel problema non si sarebbe presentato. È una questione di principio, ci siamo fermati perché voleva una cocacola, gliel'ho presa e lei non la voleva più, dice lui, e se fosse stato per te sarebbe rimasta lì, tre euro e cinquanta. Tu la vizi, conclude, tu non sai come vanno cresciuti i figli. Giovanna gli ricorda chi è che si alza la notte quando Alessia fa brutti sogni, chi era ingrassata diciasette chili per partorirla, chi le cambiava i pannolini e chi s'imbrattava dalla testa ai piedi per riuscire a farle ingoiare quattro cucchiai di minestra, e via col resto. Inoltre gli ricorda che ora i suoi preziosi tre euro e cinquanta se ne finiranno giù per un water.
Spesso Paolo pensa che Giovanna potrebbe lamentarsi per anni, se nessuno l'interrompesse. Infatti anche stavolta lei va avanti per un bel pezzo, intervallando i brontolii all'ordine di fermarsi in un area di servizio, senza preoccuparsi troppo di un'Alessia piagnucolante nel sedile posteriore. Mentre la bambina frigna e Giovanna continua a rinfacciargli la storia della cocacola, Paolo schiaccia sempre di più l'acceleratore: il cartello segna 800 metri alla prossima area di servizio. Lui accelera ancora e in poco tempo si ritrova in prossimità dello svincolo per l'autogrill: Alessia è al limite della sopportazione, ma lui si accorge subito che non c'è posto: il grill brulica di gente, le code per il bagno sono infinite. Con una brusca manovra esce dalla corsia riservata alla svolta e si rimette in autostrada, facendo strillare Alessia e Giovanna contemporaneamente. Non gli passa nemmeno per la mente che sua figlia ha solo quattro anni e mezzo, che alla peggio avrebbe potuto fare pipì persino nell'aiuola.
La moglie però non ha il tempo di manifestare il suo disappunto, perché subito dopo la manovra di Paolo il secondo porches Cheyenne della loro vita, che viaggiava a 190kmh, li prende in pieno. Questo era rosso. Vengono scatapultati fuori dalla macchina, Giovanna al di là del guardrail, Paolo invece molto, molto più avanti. Marito e moglie rimangono lì. Il proprietario del cheyenne non ha effettivamente colpa, è Paolo che ha fatto una manovra sbagliata. Tuttavia non c'è la possibilità di discuterne insieme, perché muore anche lui, intrappolato nella sua lussuosa macchina, che esplode qualche istante dopo l'impatto.
Alessia si è fatta la pipì addosso. Nient'altro.

 

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3 commenti:

  • denny red. il 24/07/2010 23:24
    è un bel.. problema.. se non sarebbe successo sull'autostrada.. sarebbe sicuramente.. successo da un'altra parte...
    ottimo! racconto. Martina.
  • Michele Rotunno il 24/07/2010 22:54
    Spero che l'innocenza non pretenda sempre tributi simili. sarebbe fin troppo raccapricciante. Avremmo in futuro una generazione davvero mostruosa, come in un famoso film di fantascienza.
  • Paola B. R. il 24/07/2010 19:14
    È bene non farli i viaggi a ferragosto,
    sarà il caldo che dà noia un po' a tutti?

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