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La prigionia del mio dolore

Scrivo perché non ho coraggio di parlare.
Il calore delle emozioni che mi tengo dentro reprime ogni forma di dialogo.
Per vent'anni ho assorbito, come una spugna, le cattiverie giornalmente dalla famiglia, dai cosiddetti "Amici al Bisogno".
Poi come un rospo il mio cuore è esploso, ho incontrato una persona che trovo fantastica e, lentamente, sta cercando di alleviare il dolore che porto nel cuore.
Vorrei che tutto finisse in un lampo, come una notizia che leggi e poi dimentichi; ma loro, i ricordi, ti prendono e non ti fanno vivere, ti senti un emarginato, come un rifiuto da buttare o addirittura da cancellare perché insignificante. La prigionia del mio dolore cerca di venir fuori, poter essere divisa e alleviata da qualcuno che apprezza e che mi apprezza per come sono fatto. Ed ecco sbucare, come dal nulla, come un raggio di sole, lei: una persona nuova, diversa da tutte le altre. Lei mi fa sentire a mio agio, esprime con tenerezza la sua voglia di aiutarmi ad uscire dalla prigione del mio dolore.
Poche parole per capirsi; tanto feeling; si instaura un rapporto che non avevo mai conosciuto, qualcosa decolla in me e, come per magia, le porte della prigione del mio cuore si aprono e assaporano qualcosa di nuovo, di unico.
Ritrovo la voglia di vivere, la felicità e penso che solo Dio potrà avere le chiavi per chiudere e fermare questo idillio.

 

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2 commenti:

  • Flaminia Paola Emiliani il 20/06/2011 15:00
    tanti auguri! spero tu sia finalmente in salvo.
  • Anonimo il 21/02/2011 13:53
    quando meno ce lo aspettiamo arriva il nostro momento...
    apriti senza paura...