Non sarai la mia Itaca,
Il letto dove cadere,
Perso, nella visione,
È altrove.
È tempo, ormai, vaso di Pandora
Di aprirti e lasciare scorrere
Il sangue, nero come pece.
Non ho paura dei tuoi venti:
È così dolce affrontare l'infinita
Finitezza del mare in tempesta
L'approdo?
Non è Itaca, lo stare
tra le mura bianche
Non per me.
Vago.
Il porto è amara rassegnazione...
Ulisse, compagno di desiderio,
Vorrei portare la tua trireme
Lontano. Concedimi,
Vecchio lupo di mare,
il privilegio.