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Il ponte sull'atlantico

In Brasile Angelo giovane e inesperto lavoratore cominciò macellando bestiame. Era un lavoro duro, riusciva a malappena di risparmiare qualche soldo.
Un giorno, mio nonno, andando alla taverna per bere e fare una partita a carte con alcuni immigrati italiani. La posta in gioco piano piano salì. Fino a quando un piccolo terreno fu messo in gioco. Quella volta la fortuna gli sorrise e lo vinse. Con quel terreno incominciò la coltivazione di caffè.
Dopo tre anni aveva una piantagione di caffè così estesa che ci volevano due giorni a cavallo per attraversarla tutta. Avevano i neri brasiliani che lavoravano. Mia nonna aveva un bel cavallo bianco mentre invece mio nonno girava a cavallo, sempre con la pistola e il cane Guaranì.
Questo periodo felice durò poco tempo, perchè mio nonno, oltre che essere un gran lavoratore, si dava da fare
anche a letto. Ed in quei tempi le donne dovevano assecondare i diritti del marito senza trovare tante scuse.
Intanto nasceva il suo terzo figlio e la famiglia comiciò pian piano ad aumentare sempre più.
Mio nonno che aveva dei neri, come lavoratori, sembra che non fosse insensibile alla bellezza delle loro donne. Tanto che un giorno, che era al saloon, fu avvertito che fuori della porta c'erano due neri che lo aspettavano armati. Forse volevano rapinarlo, o forse vendicarsi di qualche torto subito dalle loro donne, quale motivo fosse non lo seppi mai.
Lui rimase dentro alla taverna tutta la notte e quando al mattino i due si erano addormentati, lui uscì dal retro con la pistola puntata e li fece scappare di corsa a colpi di pistola.
Lui non era cattivo, ma quando Laura gli faceva girare le scatole la faceva ballare a revolverate. Un giorno di pioggia che tornò dalla taverna ubriaco, lei si lamentò che la grondaia non scaricava e l'acqua traboccava in casa, lui uscì e con la pistola tirò alla grondaia, quattro fori e sistemò così la questione. La grondaia aveva ricominciato a scaricare. Suo fratello Vante era anche lui là con la moglie, sembra che Vante morì di malattia, bevendo dell'acqua malsana, e mio nonno accompagnò la cognata vedova in Italia.
Sembra che tra i due ci fosse una storia e che durante il viaggio in nave mio nonno consolò molto amorevolmente la cognata vedova. Mio padre mi disse di alcune diatribe successive tra mia nonna e la cognata.
Comunque in Brasile nacquero molti figli di mio nonno, tra cui mio padre Marcellino a Tabocas di Santa Teresa nella regione di Espirito Santo vicino a Rio de Janeiro il 14 novembre 1920.
I figli dei miei nonni paterni furono 11 in tutto:

 

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