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Verità ritrovate cap. 3

VERITA RITROVATE

CAPITOLO 3

Tra le catene montuose a nord ovest del regno, si stava radunando un immenso esercito di Tugralh. Richiamati dagli inferi da Thalis, le creature del buio avanzavano oltre le montagne dirette a Narois sotto ordine del loro padrone. La città morta di Darakthis, era diventata il loro rifugio dopo averla saccheggiata per parecchi giorni e sterminato gli abitanti. I nani, combatterono sino alla fine per difendere la loro città ma purtroppo la superiorità numerica dei Tugralh ebbe la meglio. Messaggeri e delegazioni, vennero mandate per tutto il regno ad avvertire l’imminente marcia delle creature nere in direzione delle città. I nani sopravvissuti al massacro, chiesero alleanza agli elfi e si rifugiarono a Narois consci del fatto che prima o poi avrebbero dovuto combattere per non soccombere. La città di Narois, era stata costruita dagli elfi molto tempo prima che la razza umana si stabilisse nel regno.

“Cosa facciamo?” Chiese James.
“Nulla. Dobbiamo aspettare.” Rispose Aron appoggiandosi sulla schiena ad un albero poco distante. Intanto le guardie, si sedettero in circolo su uno spiazzo erboso mentre re Corion si mise in disparte dal gruppo seduto su una roccia. James, lo seguì con lo sguardo e gli andò incontro per cercare di confortarlo.
“Tutto bene mio signore?” Il sovrano rispose con un sorriso.
“Si, James. Tutto bene. Sono solo preoccupato per la mia gente.” Rispose premendosi le ginocchia con le mani.
“Sono sempre stato un sovrano leale e combattivo. Ma solo adesso mi rendo conto delle mie responsabilità. Da anni il mio regno è sempre stato reclamato da molte persone e li ho sempre combattuti respingendo ogni loro attacco. Ma adesso è diverso.” Aggiunse coprendosi il viso con le mani.
“C’è in gioco la vita di mio figlio capisci?”
“Si mio signore. Capisco benissimo ma se volete che la vostra gente sopravviva non dovete fare eccezioni. E brutto dirlo, ma dovete resistere.” Ammise James inginocchiandosi davanti a Corion. Lo sguardo del cavaliere, si soffermò sulla mano del sovrano. Vide un anello circolare che gli sembrò familiare. Due draghi attorcigliati su se stessi incastonati in una pietra di opale. Il sovrano, si accorse della sua curiosità e lo fissò in viso.
“Io l’ho gia visto questo anello.” Disse James socchiudendo gli occhi.
“Questo anello mi fu dato da mio padre. Simboleggia la forza del mio regno.” Rispose Corion accarezzandolo con le mani. Senza prolungare il discorso, James si congedò dal sovrano per andare dal fabbro.
“Ti dovresti esercitare con la spada. E da un po’ che non la usi, o non è vero?” Chiese Aron grattandosi la barba.

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