Aghi, d'inconprensione
ciecamente s'aprono varchi
e la mente vola a Giovannina la merla nera
morta
tra le tue mani ultimo rifugio di comprensione.
Freddo
fra questo bianco abbagliante di voci soffuse
stilla di te a donar sorriso e gioia del dolore
DEVE, vivere
il sacro Tibet chiama, aspetta la tua essenza
nenia recitata sottovoce tra nastri bianchi e refoli montani
quasi fossero versi di una poesia vitae
incisi
Algido torpore
blandito dal caldo sentimento di lidi lontani
ti porto
bitte, mich lassen gar nicht...