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Lettera dal Cuore

Lettera dal cuore.

La sera buia e silenziosa, arriva puntuale ed entra senza mai bussare sicura di se, perché sa di essere lei la padrona della mia vita, dei miei pensieri. A volte mi chiedo se sono i miei stessi pensieri che hanno bisogno di incontrarla, o se della sua naturalezza ne hanno necessariamente bisogno per riuscire ad addormentarsi.
Si, deve essere così, arriva perché sa che la sto aspettando, ed in me ritrova i monologhi muti di un intero giorno, li trova annodati ed imbavagliati e prendendoli per mano, li scioglie e li riordina uno ad uno.
Poi, li prende per mano, li culla, li riassapora, li rivive, li coccola fino ad assopirli nella mia mente, fino ad imprimerli notte dopo notte come il ripetersi di una lezione imparata a memoria, e finalmente riesce ad addormentarli con me, fino a
non ricordare più nulla se non l’averti sognata.
Ho provato anche a parlarle e nella sua quiete le ho detto che un giorno diverrò nuovamente io il suo padrone, perché prima o poi il buio lascerà la mia vita tornando a donarmi un mondo pieno di luce.
Non sarà la luce che hai saputo accendere tu, ma non sarà più velata di lacrime e quel giorno saprò guardare al tuo sorriso sorridendo, vedere la tua felicità tornando ad essere felice, si... quel giorno saprà arrivare.
Ma non ora, quel giorno è ancora troppo lontano per me, oggi fingo di essere felice nel sapere che per te è tutto diverso... ma fingo male, e se per un istante i tuoi occhi potessero vedermi lo capirebbero come leggere queste parole che non ti sapranno mai arrivare.
È facile raccontare una bugia... a volte perfino troppo semplice renderla convincente... ma puoi renderla veritiera per tutti tranne che per te stesso.
Ogni falsa parola che provi a pronunciare nell’illusione che uscendo dalle tue labbra possa farle del bene, muore ancor prima di prendere voce... annegata in quelle lacrime che ti sforzi di tenere a bada, segregando dentro di te ciò che invece vorresti poter gridare, trovando invano solo la forza di un sussurro.
Il tuo cuore quelle menzogne le può solo rifiutare, le può solo vomitare... e non ha nemmeno più senso voler fingere a fin di bene, specie poi quando ti rendi conto benissimo di non essere in grado di ingannare la sua parte più sensibile.
Ed allora non aspetti altro che la sera, ed in quell’abbraccio ritrovi tutto ciò che ti manca... ritrovi la gioia di poterle nuovamente parlare, immaginando di poterlo fare avvicinandoti al suo volto, fino a vedere l’intero tuo viso nei suoi occhi, accarezzandole i capelli, sfiorandole la guancia... fino al soffermarti per quell’istante in cui tutto non ha più importanza tranne che l’essere lì... sulle sue labbra.
È un rituale di gesti che fugge al normal disagio che si manifesterebbe al suo cospetto.
Un attimo che vivrebbe della magia della prima volta, quell’estremo imbarazzo nel volerla fissare negli occhi, sostenere il suo sguardo, ma riuscire a parlare senza dire una parola.

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4 commenti:

  • sara rota il 09/06/2008 15:24
    Una bellissima lettera d'amore... in principal modo il finale dove alla notte viene affidato il potere dell'amore... dolcissima... mi ha commosso.
  • ESTER zaniboni il 01/03/2007 22:01
    bella lettera e bella poesia, molto sentita. ha ragione Natima Nilfea, Aliash è amata molto da Thomas
  • latima nilfea il 28/02/2007 21:23
    ... certo che quest Aliash e proprio fortunata ad averti incontrato,,,, in un modo così semplice, riesci a rendere quest amore così unico, così raro, così ... come l'amore dovrebbe esssere... meravoglioso... TA..

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