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Prati

Forse non è nemmeno vero
quel che a volte ti senti urlare in cuore:
che questa vita è,
dentro il tuo essere,
un nulla
e che ciò che chiamavi la luce
è un abbaglio,
l'abbaglio supremo
dei tuoi occhi malati -
e che ciò che fingevi la meta
è un sogno,
il sogno infame
della tua debolezza.

Forse la vita è davvero
quale la scopri nei giorni giovani:
un soffio eterno che cerca
di cielo in cielo
chissà che altezza.

Ma noi siamo come l'erba dei prati
che sente sopra sé passare il vento
e tutta canta nel vento
e sempre vive nel vento,
eppure non sa così crescere
da fermare quel volo supremo
né balzare su dalla terra
per annegarsi in lui.

 


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3 commenti    

3 commenti:

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  • egidio il 03/01/2016 11:13
    Mi piace la capacità di Antonia Pozzi di elevarsi con levità e dolcezza sulla propria disperazione e così riscattarla.
  • il 18/12/2013 13:48
    la pozzi è stata un caso a parte nella letteratura del novecento italiano. altri autori, più pubblicizzati, non sono mai arrivati alla sua dolcezza, alla sua disperazione
  • ELISA DURANTE il 12/08/2011 18:09
    Un senso di impotenza che sfinisce e meraviglia...