È ritrovata. Che cosa? L'Eternità. È il mare andato col sole.
Anima sentinella, mormoriamo la confessione della notte cosi nulla e del giorno infuocato.
Dagli umani suffragi, dagli slanci comuni là ti liberi e voli a seconda...
Poiché soltanto da voi, o braci di raso, il dovere si esala senza che si dica: finalmente.
Là, nessuna speranza, nessun orietur. Scienza con pazienza, il supplizio è sicuro.
È ritrovata. Che cosa? L'Eternità. È il mare andato col sole.
O stagioni, o castelli!
Quale anima è senza difetti?
Ho fatto il magico studio
Della felicità, che nessuno elude.
Evviva sempre, ogni volta
Che il gallo celtico canta.
Ah! non avrò mai più voglie:
Ha cura di lei della mia vita.
Quest'incanto ha preso anima e corpo
E ha disperso ogni sforzo.
O stagioni, o castelli!
L'ora, ahimé, della sua fuga,
Sarà l'ora del trapasso.
O stagioni, o castelli!
È ritrovata.
Che cosa? L'Eternità.
E il mare andato via
Col sole.
Anima sentinella,
Mormoriamo la confessione
Della notte così nulla
E del giorno di fuoco.
Dagli umani suffragi,
Dai comuni slanci
lì tu ti liberi
E voli a seconda.
Poiché soltanto da voi,
Braci di raso,
Il Dovere si esala
Senza dire: finalmente.
Là nessuna speranza,
Nessun orietur.
Scienza con pazienza,
Il supplizio Ë certo.
È ritrovata.
Che cosa? - l'Eternità
E il mare andato via
Col sole.
Bambine che si vendono sui marciapiedi.
Bambini con la mano tesa al semaforo.
Cani abbandonati.
Uomini con le tette che si esibiscono sotto i lampioni.
Uomini senza palle che vendono droga all'angolo.
Bambini nei cassonetti e immondizie per la strada.
Scippi, rapine e risse.
Ragazzini che fumano e sputano sui muri.
Vestiti tutti uguali e pensieri tutti uguali.
Ubriaconi alla guida che vanno a tutta birra.
Pensavo che lavando il parabrezza della mia auto
tutto questo sarebbe sparito.
Me ne andavo, i pugni nelle tasche sfondate;
E anche il mio cappotto diventava ideale;
Andavo sotto il cielo, Musa! ed ero il tuo fedele;
Oh! quanti amori splendidi ho sognato!
I miei unici pantaloni avevano un largo squarcio.
Pollicino sognante, nella mia corsa sgranavo
Rime. La mia locanda era sull'Orsa Maggiore.
- Nel cielo le mie stelle facevano un dolce fru-fru
Le ascoltavo, seduto sul ciglio delle strade
In quelle belle sere di settembre in cui sentivo gocce
Di rugiada sulla fronte, come un vino di vigore;
Oppure, rimando in mezzo a fantastiche ombre,
Come lire tiravo gli elastici
Delle mie scarpe ferite, un piede vicino al cuore!
Tutte le poesie. Testo francese a fronte 0 |