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Il male

Sibilano tutto il giorno i rossi scaracchi
Della mitraglia, nel cielo infinito d'azzurro;
Mentre, scarlatti o verdi, accanto al Re beffardo,
Crollano in massa nel fuoco i battaglioni;

Mentre un'orrenda follia maciulla cento
Migliaia d'uomini e li ammucchia fumanti;
- Poveri morti! nell'estate, nell'erba, nella tua
Goia, oh Natura! tu che li creati santamente!...

- C'è un Dio, che irride ai lini damascati
Degli altari, all'incenso, ai gran calici d'oro;
Che si addormenta cullato dagli osanna,

E si risveglia quando le madri, contratte
D'angoscia, piangendo sotto la cuffia consunta,
Gli offrono, annodato nel fazzoletto, un soldo!

 


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4 commenti    

4 commenti:

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  • Andrea il 17/09/2012 07:52
    il male visto come fatto puramente umano... perchè, anche se si uccide in nome di un dio, la libera scelta non viene intaccata!!! Eterno Rimbaud, genio d'altri tempi!
  • silvia leuzzi il 28/08/2011 01:43
    Il male centrato in tutti i suoi aspetti ma nel cui centro c'è solo l'uomo carnefice e vittima di se stesso
  • Laura cuoricino il 10/07/2010 11:04
    Molto forte, incisiva. Mi ha lasciato una strana sensazione... il male c'èoniamogli dei limiti! Troppo dolore, troppe guerre, troppi innocenti pagano...
  • Adamo Musella il 05/04/2010 13:48
    La sua descrizione sfugge alla nostra natura, troppo facile parlare del bene e della luce, ma noi siamo anche questo e la poesia solo sa parlarci in maniera diretta.