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Dell'infanticida Maria Farrar

pagine: 12

Maria Farrar, nata in aprile, senza segni
particolari, minorenne, rachitica, orfana,
a sentir lei incensurata, stando alla cronaca,
ha ucciso un bambino nel modo che segue:
afferma che, incinta di due mesi,
nella cantina di una donna ha tentato
di abortire con due iniezioni
dolorose, dice lei, ma senza risultato.
Ma voi, di grazia, non vogliate sdegnarvi:
ogni creatura ha bisogno dell'aiuto degli altri.
Tuttavia, lei dice, il prezzo stabilito
lo ha pagato subito, si è legata stretta,
ha bevuto la polvere di pepe nello spirito
ma quello d'una purga, non altro fu l'effetto.
Le si gonfiava il ventre a vista d'occhio, allora
lavando le stoviglie aveva assai sofferto.
Lei stessa, così dice, era cresciuta ancora.
Molto aveva sperato pregando la Madonna.
Anche voi, di grazia, non vogliate sdegnarvi:
ogni creatura ha bisogno dell'aiuto degli altri.
Ma, così pareva, era inutile pregare.
Si pretendeva troppo. E quando fu più grossa,
le venne il capogiro durante il mattutino. Sudò più d'una volta
ed anche per l'angoscia, ai piedi dell'altare.
Ma lei tenne segreta la sua condizione
fino a quando la colsero le doglie del parto.
Ci era riuscita: nessuno credeva che fosse
caduta in tentazione, lei così sgraziata.
E voi, di grazia, non vogliate sdegnarvi:
ogni creatura ha bisogno dell'aiuto degli altri.
In questo giorno, dice, alla mattina presto
sente una fitta, lavando le scale,
come di spilli nel ventre. Un brivido la scuote.
Ma pure le riesce di nascondere il suo male.
E tutto il giorno, stendendo i suoi panni,
si rompe la testa, poi le viene in mente
che doveva partorire, ed improvvisamente
sente una stretta al cuore. In casa torna tardi.
Ma voi, di grazia, non vogliate sdegnarvi:
ogni creatura ha bisogno dell'aiuto degli altri.
La si chiamò ancora, mentre era coricata:
la neve era caduta e doveva scopare.
Alle undici finì. Era lunga la giornata.
Soltanto nella notte potè sgravarsi in pace.
E partorì, a quanto dice, un figlio.
Il figlio somigliava a tutti gli altri.
Ma lei non era come le altre madri.
Non la schernisco: non ce n'è motivo.
Anche voi, di grazia, non vogliate sdegnarvi:

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2 commenti    

2 commenti:

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  • Laura cuoricino il 25/07/2010 17:42
    Bellissima ed altrettanto crudele e spietata nella drammaticità del fatto! Purtroppo ancora succede, molte donne muoino a loro stesse ed uccidono... nessuno le aiuta... troppo sole, fragili ed indifese vittime di una società sempre più incurante!
  • Piero Simoni il 10/01/2010 00:01
    Un tragico racconto, una sofferenza atroce per la madre per il figlio... ogni creatura ha bisogno dell'aiuto degli altri...