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Paolo e Francesca

...

Ma s'a conoscer la prima radice
del nostro amor tu hai cotanto affetto,
dirò come colui che piange e dice.

Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.

Per più fiate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.

Quando leggemmo il disiato riso
esser baciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,

la bocca mi baciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante».

 


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5 commenti    

5 commenti:

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  • giuseppe gianpaolo casarini il 29/09/2012 13:40
    Versi che indicano una delle vette del lirismo poetico!
  • Ivano Ciminari il 22/09/2012 06:20
    Quinto canto dell'inferno. Probabilmente i versi più belli mai concepiti da mente umana: amore, attesa, tenerezza, condivisione.
    Lo stesso Dante si emozionò nello scrivere, tanto da cadere, come corpo morto cade. Sublime.
  • sergio il 06/02/2012 13:24
    nonchè eccezzionale padre della nostra lingua
  • sergio il 06/02/2012 13:22
    grandissimo!!!!
  • giancarlo milone il 30/10/2010 04:38
    il piú grande di sempre!