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A PPP trent'anni dopo

C'era nella tua voce quieta, querula,
anche quando parlavi di Ninetto
o di tua madre santa smemorata,
il grido trattenuto, il dispiacere
di chi ha lasciato (o soltanto sognato)
il giardino-recinto
dove ciascuno accoglie e dona amore.
C'era in quel grido il Cristo, il Corsaro,
Centauro che ammaestra scalpitando,
il demone che atterrisce e che invade
fin dentro la speranza e il desiderio,
ma c'era ancora il ragazzo che attende
alle porte del mondo
e accarezza la morte e la chiama
come la sola uscita sicura.
C'era in quel grido questo restare
- dopo la rabbia, dopo la tristezza -
che conosce e patisce
seguitando a cercare.

 


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3 commenti    

3 commenti:

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  • egidio il 22/12/2015 22:13
    Elio, complimenti! Aveva visto giusto PPP nel segnalarti...
  • bartleby il 15/10/2014 14:55
    si certo dedicata a Pier Paolo Pasolini (Ninetto è Ninetto Davoli, attore ed amico). Non male, non conoscevo Elio Pecora
  • ELISA DURANTE il 01/09/2011 18:55
    Credo che sia una poesia dedicata a Pasolini... Tanto di cappello!