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La casa dei doganieri

Tu non ricordi la casa dei doganieri
sul rialzo a strapiombo sulla scogliera:
desolata t'attende dalla sera
in cui v'entrò lo sciame dei tuoi pensieri
e vi sostò irrequieto.

Libeccio sferza da anni le vecchie mura
ed il suono del tuo riso non è più lieto:
la bussola va impazzita all'avventura
e il calcolo dei dadi più non torna.
Tu non ricordi; altro tempo frastorna
la tua memoria; un filo s'addipana.

Ne tengo ancora un capo; ma s'allontana
la casa e in cima al tetto la banderuola
affumicata gira senza pietà.
Ne tengo un capo; ma tu resti sola
né qui respiri nell'oscurità.

 


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2 commenti    

2 commenti:

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  • Michele Loreto il 22/10/2012 05:05
    Notiamo la simmetria delle strofe, due di cinque e due di sei versi alternate, con prevalenza di classici endecasillabi. La simmetria è accentuata dal ritorno all'inizio e alla fine della lirica dall'immagine della sera: nella prima strofa è una sera del passato, dominata dalla figura della donna; nell'ultima strofa è una sera del presente, riferita al poeta. Allo stesso modo, l'espressione "tu non ricordi" ritorna simmetricamente in tre strofe, a indicare il motivo ispiratore della lirica. Ci sono forme negative in tutto il componimento: una sintassi che fu già Leopardiana e che, come abbiamo altrove messo in evidenza traduce su piano espressivo una concezione di vita dolorosa dominata appunto dalla negatività.
  • isabella zangrando il 24/11/2009 16:37
    Che cos'è il ricordo per il poeta? E cos'è il ricordo per la donna amata? il luogo distante dove la memoria si cancella e il tempo irrecuperabile scuote l'anima di chi abita ancora quella casa. La memoria è chiave univoca, mai punto d'incontro per chi si è perduto. È solo il poeta tra le mura, i pensieri di lei non vi abitano più. Perchè? perchè lei non ricorda, lei non custodisce ugualmente il segreto di quelle mura. Immagini terribili si accavallano: la bussola impazzita, il calcolo dei dadi, la banderuola affumicata. Sono mezzi con cui Montale ci conduce alla sua verità. Il tempo è una maglia fitta da cui non si può fuggire, neppure il ricordo ci rende liberi. Come l'immagine riflessa nel pozzo, il passato è irrecuperabile, chiuso entro immagini che sfumano accavallate al presente che ci cambia irrimediabilmente.