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Poesie di Federico Garcia Lorca

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Giaccio da solo nella casa silenziosa

Giaccio da solo nella casa silenziosa,
la lampada è spenta,
e stendo pian piano le mie mani
per afferrare le tue,
e lentamente spingo la mia fervente bocca
verso di te e bacio me fino a stancarmi e ferirmi
- e all'improvviso son sveglio,
ed intorno a me la fredda notte tace,
luccica nella finestra una limpida stella -
o tu, dove sono i tuoi capelli biondi,
dov'è la tua dolce bocca?
Ora bevo in ogni piacere la sofferenza
e veleno in ogni vino;
mai avrei immaginato che fosse tanto amaro
essere solo
essere solo e senza di te!



Congedo

Se muoio,
lasciate il mio balcone aperto.

Il bambino mangia arance.
(Dal mio balcone lo vedo).

Il mietitore taglia il grano.
(Dal mio balcone lo sento).

Se muoio,
lasciate il mio balcone aperto.



pioggia

La pioggia ha un vago segreto di tenerezza
una sonnolenza rassegnata e amabile,
una musica umile si sveglia con lei
e fa vibrare l'anima addormentata del paesaggio.
 
È un bacio azzurro che riceve la Terra,
il mito primitivo che si rinnova.
Il freddo contatto di cielo e terra vecchi
con una pace da lunghe sere.
 
È l'aurora del frutto. Quella che ci porta i fiori
e ci unge con lo spirito santo dei mari.
Quella che sparge la vita sui seminati
e nell'anima tristezza di ciò che non sappiamo.
 
La nostalgia terribile di una vita perduta,
il fatale sentimento di esser nati tardi,
o l'illusione inquieta di un domani impossibile
con l'inquietudine vicina del color della carne.
 
L'amore si sveglia nel grigio del suo ritmo,
il nostro cielo interiore ha un trionfo di sangue,
ma il nostro ottimismo si muta in tristezza
nel contemplare le gocce morte sui vetri.
 
E son le gocce: occhi d'infinito che guardano
il bianco infinito che le generò.
 
Ogni goccia di pioggia trema sul vetro sporco
e vi lascia divine ferite di diamante.
Sono poeti dell'acqua che hanno visto e meditano
ciò che la folla dei fiumi ignora.
 
O pioggia silenziosa; senza burrasca, senza vento,
pioggia tranquilla e serena di campani e di dolce luce,
pioggia buona e pacifica, vera pioggia,
quando amorosa e triste cadi sopra le cose!
 
O pioggia francescana che porti in ogni goccia
anime di fonti chiare e di umili sorgenti!
Quando scendi sui campi lentamente
le rose del mio petto apri con i tuoi suoni.
 
Il canto primitivo che dici al silenzio
e la storia sonora che racconti ai rami
il mio cuore deserto li commenta
in un nero e profondo pentagramma senza chiave.
 
La mia anima ha la tristezza della pioggia serena,
tristezza rassegnata di cosa irrealizzabile,
ho all'orizzonte una stella accesa
e il cuore mi impedisce di contemplarla.
 
O pioggia silenziosa che gli alberi amano
e sei al piano dolcezza emozionante:
da' all'anima le stesse nebbie

[continua a leggere...]



La banderuola caduta

Il duro cuore della banderuola
nel libro del tempo.
(Una pagina la terra
e l'altra il cielo.)
Cadde dolente sulle lettere
di vecchi tetti.
Lirico fiore di torre
e luna dei venti,
abbandona il filo della croce
e disperde i suoi petali,
per cadere sulle lastre fredde
mangiata dal bruco
degli echi.

Giaci sotto un'acacia.
Memento!
Non potevi battere
perché eri di ferro...
Ma avevi la forma
e doveva bastarti!

Nasconditi sotto il verde
limo,
a cercare la tua gloria
di fuoco,
mentre ti invocano
tristi le torri da lontano
e senti nelle banderuole
stridere i tuoi compagni.
Nasconditi sotto la coperta
verde del tuo letto.
Perché né la bianca monaca,
né il cane,
né la luna calante,
né la stella,
né il fosco sacrestano
del convento,
ricorderanno i tuoi gridi
d'inverno.
Nasconditi lentamente
perché se no
gli straccivendoli
ti prenderanno.
Potessi darti
per compagno
questo mio cuore
così incerto!



A catalina Barcena

La tua voce e' ombra di sogno
Le tue parole
sono nell'aria assonnata
petali di rose bianche.
ai tuoi capelli dorati,
al tuo sguardo profondo,
alla tua voce velata e triste
offro il mio manto andaluso!

È nei tuoi occhi la nebbia
delle mattine antiche;
dolci occhi indolenti,
intrisi di lontananze.

Nell'ascoltarti si sente
dentro il cuore un remoto
rumore di calda sorgente.





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Poesie Federico Garcia Lorca (1898-1936) è stato un celebre poeta e scrittore spagnolo.
Garcia Lorca muore durante la Guerra civile spagnola, ucciso dai seguaci di Franco a causa del suo dichiarato favore verso le forze repubblicane.
Una spiccata capacità introspettiva lo ha reso cantore di ogni cosa esistente: la vita, l'amore, la morte, gli alberi, la sua chitarra e la sua tristezza.

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